mercoledì 12 ottobre 2011

«Indignati», primo test a Bankitalia


IL 15 OTTOBRE IN PIAZZA COBAS, CENTRI SOCIALI, STUDENTI E DISOCCUPATI

«Indignati», primo test a Bankitalia:
lettera a Napolitano, Draghi, Trichet

Mercoledì i movimenti a Palazzo Koch: 

si teme il blitz, chiusa via Nazionale. 

Per sabato rischio «black bloc»


ROMA - La preoccupazione maggiore è per i gruppetti che potrebbero staccarsi dagli «indignati» per compiere azioni fuori dal percorso autorizzato. Occupazioni di edifici, blocchi del traffico e dei trasporti pubblici, cortei spontanei. Per le forze dell'ordine la presenza congiunta sabato prossimo in piazza di movimenti studenteschi, di precari e disoccupati, Cobas, centri sociali e frange anarchiche, con l'eventualità di infiltrazioni «black bloc», rappresenta una «miscela» da non sottovalutare (guarda il percorso del corteo). Oltre ai contatti con l'intelligence e le polizie straniere, le Digos di numerose questure stanno lavorando per fornire un quadro completo dei personaggi già conosciuti che arriveranno a Roma fra domani e sabato prossimo. Ma già dalla serata di venerdì sarà invece attivo il piano di sicurezza per l'evento al quale dovrebbero partecipare, secondo stime delle stesse forze dell'ordine, centinaia di migliaia di persone.
Il flashmob alla Banca d'Italia di lunedì scorso (Jpeg)
Il flashmob alla Banca d'Italia di lunedì scorso (Jpeg)
A poco più di 72 ore dall'iniziativa del «Coordinamento 15 ottobre» (alle 14 di sabato da piazza della Repubblica) l'attesa e la tensione non si placano. Da definire c'è ancora il percorso per piazza San Giovanni, anche se gli organizzatori avrebbero chiesto facoltà di decidere dove spostarsi una volta raggiunti i Fori Imperiali.
E per mercoledì alle 16, a Bankitalia in via Nazionale, i «draghi ribelli» del movimento si sono dati appuntamento per «consegnare una lettera pubblica a Napolitano, per respingere le lettere private di Draghi e Trichet. Se daremo fastidio ci cacceranno. Se ci cacciano, torneremo in molte più persone». Il tam-tam prosegue su internet al grido «A casa non si torna». «Saremo stanziali e mobili - avvertono gli "indignati" -.
Il corteo (
Il corteo (
Il 15 ottobre sarà un assedio permanente della "city" politica». Il timore è che la giornata di protesta possa estendersi anche alla serata di sabato. Da settimane in Questura si susseguono le riunioni operative. Ieri l'ultima. «Siamo impegnati da giorni a mettere insieme le informazioni e le esperienze professionali di tutti i funzionari dell'ordine pubblico - spiega il questore Francesco Tagliente - per coniugare i diritti e la sicurezza dei manifestanti e degli operatori di polizia, le esigenze di sicurezza degli obiettivi sensibili e il diritto alla vivibilità dei romani e dei commercianti». Per il sindaco Gianni Alemanno, che oggi incontrerà il prefetto e i vertici delle forze dell'ordine, «quanto accaduto il 14 dicembre scorso non si deve ripetere, tutti devono essere liberi di manifestare, con l'opportuna flessibilità, senza mettere a rischio la vita dei romani e la stabilità della nostra città».
Rinaldo Frignani
12 ottobre 2011 14:18

Nessun commento:

Posta un commento