lunedì 14 novembre 2011

IL GOVERNO, LE BANCHE, LO SPREAD


POLITICA. SCILIPOTI (MRN): IL GOVERNO, LE BANCHE, LO SPREAD

Roma, 14/11/2011. “Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, parla, oggi, di responsabilità, il Sen. Monti dichiara il proprio intento di voler essere un Premier responsabile. Noi del MOVIMENTO DI RESPONSABILITA’ NAZIONALE, lo siamo sempre stati.”. Così l’Onorevole Domenico Scilipoti, Segretario del Movimento di Responsabilità Nazionale, in riferimento agli accadimenti politici. “Da un anno parliamo di usura bancaria, del problema del signoraggio, della speculazione finanziaria sui nostri mercati; ma soprattutto – aggiunge l’On. Scilipoti - parliamo di PATRIA, delle nostre radici, del nostro ceppo naturale che lega il passato al nostro divenire. Ora i domini del Mondo, hanno stabilito in maniera unilaterale e preordinata ciò che la vecchia Europa e l’Italia debbono fare o non fare. Sì, purtroppo, anche l’Italia: un Paese, fino a prova contraria, ricchissimo di acqua, di gas, con terreni generosi e fertili, con bellezze naturali, archeologiche, culturali incalcolabili. Una penisola con sbocchi commerciali sul Mediterraneo, con tecnologia avanzata, dotata di gente che lavora seriamente e di grandi ricercatori…Ebbene, i “signori della finanza” mondiale stanno tentando di convincerci che le risorse sono finite e non è escluso che potremmo fare la medesima fine della Grecia. Non è così- prosegue il deputato MRN- le riserve auree italiane sono al terzo posto nel mondo, gli italiani sono i migliori risparmiatori al mondo, l’economia reale va bene. E’ l’economia della finanza che sta crollando. E ora chiedono il “sangue” degli italiani per pareggiare i debiti delle banche!!! Se un anno fa, ci fosse stato un vero gesto di responsabilità da parte di coloro che hanno abbandonato il centro-destra, invece di cercare lo scontro a tutti i costi, forse oggi gli italiani correrebbero meno rischi di rimanere sul lastrico e non avremmo un governo commissariato dalle Banche".

FERMIAMO LE BANCHE: Avv. Marra su Radiolombardia

Appuntamenti imperdibili di Novembre 2011

Appuntamenti dell’avv. Alfonso Luig Marra che, dalle seguenti emittenti, denuncerà di come Monti, un volgare membro dell’organizzazione occulta e illecita Bilderberg, non risolverà i problemi della finanza e rovinerà l’economia e l’Italia:

1) oggi, 14 novembre 2011 dalle 18 alle 20  da “Pane al Pane”, con Roberto  Poletti, Radio  Lombardia (diretta anche da web  su www.radiolombardia.it);

2) mercoledì, 16 novembre 2011, alle 14:30, da Glossip, con Selvaggia Lucarelli, in diretta su La3 (Sky 143);

3) sempre mercoledì 26 novembre, alle 20:30  da “Forte  e chiaro”, con Roberto Poletti, su Antenna 3 (tasto 11  del digitale)

Poi non dimenticate l’appuntamento del 26 novembre a Roma annunciato, senza veli da Sara Tommasi:

Ciao, sono Sara Tommasi.


So che non ti capita spesso che una donna senza vestiti ti offra di partecipare a una cosa così importante e seria come l’incontro costitutivo del Comitato Promotore del referendum per l’abrogazione delle 6 leggi regala-soldi alle banche nonché della lotta per l’abolizione del signoraggio.


Io però sono orgogliosa di farlo, perché è un piccolo contributo alla lotta per sconfiggere gli immensi illeciti delle banche, che sono la vera ragione della crisi che ci ha rovinati, anche se i politici – servi delle banche – continuano persino ora a eludere l’argomento perché sanno che sta per scoppiare un nuovo ’92, però planetario, per cui non c’è luogo dove potranno sfuggire alle loro responsabilità.


Ci sarò anch’io, sabato 26 Novembre 2011, alle 10.30, al Teatro Quirino, in Roma, via delle Vergini 7, e sarei felice se ci onorassi della tua presenza.


Vieni, ti aspetto,


Sara



-1. Candidati alle elezioni dei membri del Coordinamento del Comitato Promotore del referendum.
-2. Fai proposte.
-3. Conferma la tua presenza.
-4. Iscriviti al Comitato Promotore del referendum.
-5. Leggi quali sono le 6 leggi da abrogare (art. su affaritaliani, 717 «mi piace» e 16 «non mi piace»).
-6. Leggi cos’è il signoraggio bancario primario e secondario.
-7. Leggi come e quando opporsi alla propria banca.

A Sky TG24, intervento di Ferrara

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Controversa la prescrizione nella Legge Pinto

13.11.11
Cassazione Civile: è controversa l'applicazione della prescrizione nella Legge Pinto 

 La Prima Sezione della Corte di Cassazione, in Camera di Consiglio, ha rimesso al Primo Presidente della Cassazione la valutazione in ordine all'opportunità di assegnare alle Sezioni Unite la questione, sulla quale ha rilevato un contrasto nella giurisprudenza di legittimità, sui rapporti tra prescrizione e decadenza dell’azione per l’equa riparazione di cui all'articolo 4 della Legge Pinto (89/2001). In particolare il punto controverso riguarda la decorrenza del termine di prescrizione prima della scadenza del termine decadenziale (sei mesi dal passaggio in giudicato della sentenza). Con sentenza 20 dicembre 2009, n.27719 la Cassazione si è schierata a favore della non decorrenza del suddetto termine prima della scadenza del termine decadenziale, mentre con sentenza 24 febbraio 2010, n.4525 la Cassazione ha assunto un orientamento opposto, stabilendo che: "la vicenda estintiva matura nel tempo e per effetto del proseguire del processo e del verificarsi dei pregiudizi per i soggetti legittimati a chiedere l'indennizzo, per cui all'attore compete ogni danno dal momento degli eventi lesivi che si susseguono a decorrere dal decimo anno anteriore alla domanda, salvo che questa sia stata proposta oltre il termine di sei mesi di cui all'ultimo inciso dell'articolo 4 della legge 89/2001".

 L'Ordinanza è integralmente consultabile sul sito della Cassazione. (Corte di Cassazione - Sezione Prima Civile, Ordinanza interlocutoria 17 novembre 2011, n.21380)

Roma 19 novembre 2011 - CORTEO E COMIZIO


Roma 19 novembre 2011 - CORTEO E COMIZIO DI LEGITTIMA DIFESA DAI PARASSITI


"C'era folla al castello" di Jean Tardieu


CORTEO E COMIZIO DI LEGITTIMA DIFESA DAI PARASSITI, DAL GOVERNO, DA TUTTO IL PARLAMENTO, DALLE ISTITUZIONI, DALLE BANCHE ….. DALLA GOLDMAN SACHS E BOCCONI
ROMA – P.za del Popolo – Sabato 19 Novembre 2011 – ORE 9,00/20,00


Se sei in difficoltà ed anche tu incominci a subire i morsi della crisi economica… NON E’ PER CASO!!! Perché alla fine anche noi agricoltori, produttori, imprenditori, commercianti, professionisti siamo dovuti scendere in piazza?

- Per aggregare le forze sane del Paese e contrastare il potere del sistema finanziario, che sta generando miseria, sudditanza, schiavitù;


- Per difendere le categorie produttive dal governo, dagli enti locali, dalle Istituzioni, che invece di assisterle, con normative incostituzionali eliminano conquiste sociali di ben due secoli e con manovre finanziarie cialtronesche ed irresponsabili affamano i lavoratori, favorendo il sistema economico-finanziario nazionale ed internazionale gestito dalle banche;

- Per abbattere tutti i privilegi della classe dirigente politica e delle lobby di potere ad essa collegate;

- Per rinnovare il contesto politico-economico italiano ed europeo con la creazione di nuovi movimenti espressione della società civile;

- Per raccogliere il consenso del popolo e delle associazioni al fine di promuovere lo sviluppo etico e sostenibile ed il dibattito sui temi di ordine politico in favore della dignità e dei diritti dei cittadini, del loro interesse economico e sociale col supporto dei tre punti ritenuti fondamentali qui precisati :

1) Sistema Monetario; con piena attuazione dell’art. 47 della Carta Costituzionale, con il recupero della funzione propria e naturale dello Stato di diretta e sovrana emissione monetaria oggi delegata senza nostra preventiva autorizzazione ad ignoti banchieri azionisti di banche centrali, i quali stampano banconote di cartastraccia e, sistematicamente falsificando i bilanci aziendali delle loro banche, creano debito pubblico e schiavitù umana;

2) Sistema Fiscale; che in ossequio all’art. 36 della Costituzione e partendo dal principio che i contribuenti devono poter detrarre tutti i costi e le spese che sostengono, a prescindere dal fatto che si riferiscano a beni primari o secondari, metta al primo posto il diritto naturale alla vita e la difesa della dignità dell’individuo, delle famiglie e delle comunità umane tutte;

3) Messa al bando di Equitalia o altre agenzie di recupero crediti perché puri estorsori ed iniqui centri di speculazione finanziaria, destabilizzatori del sistema economico e del collante morale del Paese e causa di strapotere, ingiustizia, offesa e violenza in danno delle fasce meno abbienti.



Fondatori e comitato tecnico/politico/scientifico di AlbaMediterranea:
Costellazione della £ira
Giorgio Vitali 393/6542624 vitali.giorgio@yahoo.it
Orazio Fergnani 392/6546868 oraziofergnani@tiscali.it
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Lettera dall'Argentina

Lettera dall'Argentina
dal bog di Beppe Grillo

La BCE ha cacciato Berlusconi, non gli italiani e neppure un'opposizione collusa e di cartapesta. I nuovi padroni hanno sempre sostituito i vecchi in questo Paese di servi. Forse ora, almeno una volta nella nostra Storia, potremmo tentare di liberarci da soli. Questa lettera dall'Argentina è un messaggio di speranza.

"Caro Beppe, cari tutti,
da piccola mio padre mi raccontava, e io la sognavo, l’Italia. La vostra meravigliosa penisola e il Mediterraneo erano per noi non soltanto la culla, insieme con la Grecia, della civilizzazione occidentale: per il 40% della popolazione dell’Argentina l’Italia era la Madre Patria. Ci chiedevamo perché dovessimo parlare lo spagnolo, con cui non avevamo niente a che fare. I nostri genitori compravano – delle volte con fatica – riviste italiane come la Domenica del Corriere, e noi bambini guardavamo le vignette “Senza parole” cercando di capirle, intanto ascoltavamo Iva Zanicchi cantare “Fra noi”. In buona parte del mio Paese i cognomi sono esattamente i Vostri.
Circostanze fortuite fecero sì che venissi in Italia da ragazzina, volando sola dagli zii e che, subito dopo, ci fosse in Argentina il golpe del ’76. Mio padre decise che era meglio che restassi in Italia. E cosi fu. In Argentina tornai nell’83 dopo una frase di mio cugino di Baudenasca (Pinerolo), che guardandomi soffrire in una crisi di nostalgia mi disse: “Generazione che emigra é generazione perduta”. Scelsi allora che la mia casa sarebbe stata per sempre l’Argentina. Comunque l’Italia é nel mio sangue e nel mio cuore, tanto da portarne la Carta d’Identitá nel portafoglio insieme con il mio Documento Nacional de Identidad. Seguo quindi le questioni italiane da sempre, guardo Rai International come tantissimi argentini, la piú vasta popolazione d’origine italiana in un Paese estero, anche se l’Italia ci ha spesso ignorato. Ho assistito sbalordita a molte vicende italiane degli ultimi anni cosí come alle avventure del Vostro Cavaliere. In Argentina, quelli che voi chiamate i “poteri forti”, non avendo potuto rialzarsi nonostante il golpe e la dittatura, si inserirono nel governo Menem, corrompendolo e travolgendolo sin dall’inizio. Per poco non riuscirono. Va peró detto che dopo Menem siamo riusciti a reagire e quando, con il governo dell’Alianza di De La Rua, vollero darci il colpo finale, la popolazione nelle piazze lo forzó a rinunciare e se ne dovette andare. Non sono stati loro, i “poteri forti”, a cacciare chi era disposto a fare le riforme che vi dicono ora che “ci vogliono” e che un governo da voi eletto non puó fare perché “impopolari”. Siamo stati noi, i cittadini nelle strade, a cacciarlo via nonostante fossimo confusi perché ci tenevano come voi con le spalle contro il muro, attanagliati dai titoli a caratteri cubitali sui giornali con il “Riesgo País” (il vostro “Spread”) che ci avrebbe portati tutti all’inferno se non prendevamo la cicuta. Il dilemma era uguale a quello che é posto a voi e ai greci "Se non volete morire ammazzati, suicidatevi poco a poco". La legge di “Flessibilizzazione del lavoro”, approvata dal governo De La Rua pagando i senatori, fu derogata.
I contributi (persino quelli), che erano stati privatizzati e consegnati ai “Fondi Pensione”, sono stati recuperati dallo Stato. Il PBI (prodotto interno lordo, ndr) argentino, che nell’anno del default andó giú strepitosamente (-11% nel 2002), cominció subito a crescere ad una media dell’8-9% annua sin dal 2003 e chiuderá il 2011 con una crescita del 7% nonostante la crisi internazionale. Centinaia di ricercatori tornano in Argentina grazie al programma “Radici” del governo; il budget per la pubblica istruzione (dichiarata “bene pubblico” per legge) è passato da meno del 2% del PBI (2001) al 6,5%.
Al “libero commercio” voluto dagli Stati Uniti per il continente americano i nostri Paesi hanno detto no, per volontá di quei presidenti che godono del piú vasto consenso dei loro cittadini e che vengono spesso scherniti dal “Primo Mondo”. Per i media globali Chavez, ad esempio, é un pagliaccio. Cristina, una “populista” che pensa solo a comprare scarpe e borse costose. Evo Morales, un “selvaggio” e cosí via. Stereotipi per screditare i nostri governi perché stiamo resistendo ai “poteri forti”. Cresciamo, abbiamo volontá e fiducia e passione, anche se sappiamo benissimo – perché l’abbiamo imparato a sangue e fuoco – con chi abbiamo a che fare e nonostante loro continuino ad avere qualcuno tra di noi che fa da servo piú o meno ben pagato. Volevo dirvelo, perché l’Italia e gli italiani mi stanno a cuore, perché ho mezza famiglia in Italia. Non lasciatevi portare cosí al macello, non svendete l’Italia. Se non ce la fate Voi, vincono loro. Piú vincono loro, piú siamo tutti a rischio."


Lili A., Santa Rosa La Pampa Argentina