lunedì 27 febbraio 2012

Péto floscio contro Bankenstein...


Conto corrente gratis, proteste delle banche

Il governo vara nuove norme che sembrano finalmente, almeno in parte, adeguare l'Italia agli standard europei. Saranno gratuiti i conti correnti per i pensionati con meno 1.500 euro al mese. Saranno liberalizzate le polizze assicurative sui mutui, mentre le spese per le carte di credito saranno a carico della banca.


Il governo risponde alle accuse di amicizia nei confronti delle banche con delle norme nel pacchetto Salva Italia e Liberalizzazioni che obbligano le banche a proporre dei conti correnti senza spese per i pensionati con redditi inferiori ai1.500 euro al mese.
Non è stato specificato però se la somma sia da intendere netta o lorda, differenza che cambierebbe moltissimo l’impatto sia sui cittadini che per le banche. Proteste dall’ABI che vede nella norma una riedizione del “servizio pubblico” applicato in passato dalle banche pubbliche, ora privatizzate. Inoltre l’ABI lamenta delle perdite calcolate intorno al miliardo di euro, calcolando che mediamente, secondo la Banca d’Italia, un conto corrente costa circa 110 euro annui e che i pensionati in Italia sono quasi 17 milioni.
Altra norma contestata è la polizza vita da collegarsi ai mutui, che il governo vuole allargare anche ad istituti esterni a quello che eroga il mutuo. Le banche infatti dovranno proporre, oltre alla loro polizza standard, anche altre due individuali formulate da altri istituti che non abbiano nessun collegamento a livello societario ed azionario con la banca in questione. Inoltre il cliente sarebbe libero di scegliere altre polizze da lui reperite sul mercato. L’Abi lamenta il fatto che, secondo i dati in suoi possesso, le attuali norme assicurative funzionano molto bene, e queste nuove norme potrebbero complicare l’erogazione dei mutui.
L’ultima norma riguarda gli adeguamenti agli standard europei nelle spese di utilizzo delle carte di credito, almeno fino a spese di 100 euro. Le spese attualmente in Itala sono addebitate al cliente, mentre con questa norma sarebbero a carico dell’istituto. La norma, più volte inserita e poi cancellata, dovrebbe, questa volta, proseguire il suo iter senza intoppi.

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