giovedì 14 giugno 2012

Italia: Basta poco per salvarsi


Basta poco

Perugia, 22 Aprile 2012

< Come liberarci dalla morsa del debito pubblico >

Sono decenni che ci sentiamo dire che il nostro paese è strangolato dal debito e sempre da decenni siamo costretti a pagare tasse inique, per poter far fronte agli interessi sul debito.
Ma questo enorme debito la nostra nazione con chi ce l'ha? Semplice, con il sistema bancario privato internazionale rappresentato dalle banche che speculano nei mercati! E sì proprio con le banche che detengono l'esclusiva dell'emissione della moneta e che la prestano ai governi in cambio dei titoli di Stato! Le banche centrali (private e di proprietà delle banche commerciali e d'affari) prestano infatti i soldi, a suon d’iteressi,  ai governi che sono costretti ad emettere titoli di debito per avere disponibilità di denaro e non contente poi speculano su tali titoli aggravando la situazione economica dello stato con dirette conseguenze nelle tasche dei cittadini.
Ma com'è possibile che gli Stati non possano emettere direttamente la propria moneta invece che indebitarsi per ottenerla?! Semplice, chi prova a liberare uno Stato dalla dipendenza dalla elite di banchieri internazionali che gestiscono l'emissione della moneta ... “casualmente” muore. La storia infatti ci insegna che qualsiasi governante (da Giulio Cesare a Gheddafi, passando per Lincoln e J. F. Kennedy) o poco prima o subito dopo aver messo a punto una politica monetaria di indipendenza dai banchieri attraverso l'emissione diretta della moneta da parte dello Stato è morto e chi lo ha succeduto ha puntualmente ritirato i provvedimenti e tutta la moneta di Stato emessi dal predecessore. Anche nella recente storia Italiana si è verificato questo ricorso storico quando dal 1974 (errata corrige: dal 1966) vennero emesse direttamente dallo Stato attraverso il Poligrafico dello Stato le banconote da 500 Lire con la dicitura "biglietto di Stato a corso legale" e nei periodi successivi si è sviluppata la strategia della tensione caratterizzata da due attentati proprio a due banche (NdR: 1969) a partecipazione statale e dalla morte di uno statista del calibro di Aldo Moro. (NdR: il terrorismo bancario finisce nel 1992 con la sottomissione dell'Italia al Trattato-papello di Maastricht)
Lasciando agli investigatori ed agli storici la ricerca della verità e delle prove riguardanti questi collegamenti tra eventi tanto sospetti quanto frequenti nella storia delle Nazioni, quello che mi interessa è mettere a fuoco alcuni semplici fatti:
1)      Lo Stato non può emettere direttamente la moneta necessaria alle esigenze dei cittadini, ma può unicamente emettere titoli di debito per ottenere il denaro, ovviamente in prestito, da entità private come le banche centrali il cui unico scopo è il profitto (NdR: può emettere moneta sovrana sotto forma di monetine ma solo nella misura indicata dalla BCE)
2)      I titoli di stato, successivamente alla loro emissione, vengono immessi nel mercato attraverso le banche e fagocitati dagli speculatori che così possono determinare le sorti delle Nazioni di fatto con essi indebitate (significative in proposito sono le recenti fluttuazioni dello “spread”)
3)      La moneta emessa dalla banca centrale viene direttamente versata nelle casse delle banche commerciali e d’affari (proprietarie della stessa banca centrale) le quali a loro volta la investono in operazioni di speculazione sui titoli di stato incassando fior di quattrini in termini di interessi
4)      Imprese e cittadini, oltre a non poter accedere a questa linea di credito, per effetto delle disposizioni imposte dal sistema bancario attraverso trattati criminali come quello di Basilea, devono sostenere i costi di queste operazioni pagando con le tasse gli interessi che lo stato garantisce all’atto dell’emissione dei titoli
Tutte queste aberrazioni possono essere superate attraverso una serie di provvedimenti, più o meno immediati e più o meno gravi che vanno:
dalla separazione tra banche commerciali e d’affari (capace di impedire alle banche commerciali di speculare nei mercati costringendole a tornare a fare il vero servizio pubblico per cui erano sorte),
alla nazionalizzazione della Banca Centrale Italiana che dovrà emettere moneta per conto dello Stato e dei cittadini,
alla messa a punto di un sistema di gestione del patrimonio pubblico (senza ulteriori dismissioni a prezzi stracciati) che garantisca il debito pubblico togliendolo (di fatto) dal bilancio dello stato,
fino ad arrivare alla nostra uscita dal sistema Euro che attraverso assurde e criminali politiche sta riducendo il nostro paese alla rovina.
Comunque vada, al di là delle varie teorie economiche e monetarie,l'Italia, per uscire da questa estrema situazione di crisi che porterà alla rovina ed alla morte di molti dei suoi cittadini dovrà riprendere la propria sovranità monetaria.
E’ inconcepibile che:
a) lo Stato quando ha bisogno di soldi li deve prendere in prestito da dei banchieri privati il cui unico scopo è il profitto
b)  i cittadini paghino le tasse per far fronte al debito dello Stato nei confronti di pochi speculatori e non per i servizi che lo Stato gli dovrebbe garantire. (NdR: di fatto lo stato si comporta da "esattore" dei suoi sudditi a favore della criminalità bancaria)
Simone Boemio
Note a cura di Marco Saba
Link originale:  http://simoneboemio.blogspot.it/2012/04/basta-poco.html

2 commenti:

  1. Caro Marco
    sono onorato dell'attenzione da te prestata al mio modesto articolo che ha come scopo quello di rendere comprensibile la situazione a quelli che come me non sono cresciuti a pane ed economia e che soprattutto sono vittime della disinformazione (che si aggfraverà alla luce delle nuove nomine RAI).
    Nel ringraziarti per le note da te inserite e per la tua disponibilità dimostrata ad ogni richiesta di lumi, ti saluto e ti faccio un grande "forza e coraggio".
    Simone Boemio

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  2. Ovvio, ma quanti lo sanno?
    Quanti sanno del signoraggio, della riserva frazionaria, del reflusso bancario?
    Molta gente scrive, senza sapere, molta gente scrive, omettendo questo importante particolare.
    Saluti.
    Orazio

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