domenica 28 ottobre 2012

Berlusconi e la sovranità monetaria

Fonte: http://www.stampalibera.com/?p=54944

Nino Galloni su Rai Utile parla di signoraggio il 20 dicembre 2007, il giorno dopo Rai Utile guarda caso chiude:

    

 Oggi in conferenza stampa Berlusconi parla attraverso le righe dello strozzinaggio europeo nei confronti dell'Italia, definendo però l'Italia una dittatura, si, ma della magistratura. Soprattutto dal minuto 13, Berlusconi parla di sovranità monetaria, e fa il paragone con il Giappone. Questo è l'unico link che si trova sul net, al momento, con il video sedicente integrale della conferenza stampa di oggi 27 ottobre 2012, ma noterete che è tagliato all'inizio e alla fine, ad esempio è scomparso  il pezzo  dove dichiara, in puro stile complottista anti massonico, che è stato condannato con la sentenza della Cassazione n. 2666. Notate anche che il video non è scaricabile: http://www.fanpage.it/la-conferenza-stampa-di-berlusconi-in-diretta/

Del resto non essendo la prima volta che affronta questo tipo di tematiche, riporto qui sotto un video di Ballarò del 5/4/2004 anch'esso purtroppo tagliato, si potrà comprendere la persecuzione di cui è stato
vittima (1):

 

(E questo per evitare i commentini dei soliti disinformati che diranno, si, ma perché lo dice solo adesso?). Lo dice da anni, ma poi gli piovono attacchi internazionali addosso, o incidenti come la duomata sui denti due giorni (13.12.2009) dopo l'editoriale di Ida Magli sul signoraggio (11.122009) (2). Nonostante ciò, il Giornale ha continuato imperterrito a pubblicare articoli di questo tipo (3).

 Qua un altro intervento del mese scorso dove lo dice chiaramente: il grande imbroglio è l'euro, criticando l'assenza di una banca centrale europea non pagatrice di ultima istanza, con dure parole contro una "Germania egemonica"

:   

 Berlusconi ha fatto dietrofront sulla volontà di lasciare la politica dopo la conferma della sua condanna per una inezia. Parla un Berlusconi stanco, stretto tra le minacce, impaurito, che non ha neanche più voglia di fare battute,  'costretto' a rimanere in campo forse per evitare l'arresto, ma più probabilmente per rimanere ancora in vista, e in vita, onde evitare le brutte punizioni dei fratelli sui 'devianti'. Il sacrificio satanista rituale del suo amico Gheddafi insegna (4).

 Ma il suo schieramento è stretto da ogni dove, l'arresto del direttore del suo Giornale, l'attacco borsistico a Mediaset e la penale pagata a De Benedetti per il Lodo Mondadori ne hanno ridimensionato l'antico splendore. Senza contare il ridimensionamento di intimazione della Lega per avere votato contro MES e Fiscal Compact al parlamento, e l'attacco prossimo venturo a Finmeccanica, per darla in pasto ai soliti fratelli di Monti, che in un momento più unico che raro in rai, a L'Ultima Parola del 26 ottobre, viene duramente stigmatizzato dall'autore Estulin, del Club Bilderberg:

   

 Infine come non citare, in questo processo di deumanizzazione crescente, il bambino rapito da scuola dalle autorità e sottratto ai genitori in una casa famiglia? E il fatto che non sia che uno dei tanti bambini sottratti ingiustamente alle famiglie? E il fatto che sia proprio Mediaset a raccoglierne il pianto di una mamma composta sia pur disperata? (5)

 Come non citare  l'arresto di un giornalista per un pezzo che non ha scritto e di cui non è stato compreso, appositamente, il registro letterario? E nel cui articolo non erano neanche citati i nomi dei sedicenti diffamati? Condannato con una sentenza falsa per un presunto falso di un registro letterario dove non si riportano i nomi? (6)

 Come non citare i tantissimi casi di connazionali costretti a dormire in macchina dopo esser stati sfrattati, e quel caso documentato di una famiglia sfrattata, la cui macchina è stata sequestrata perché non in regola con bollo e assicurazione? Poi non si stupiscano lorsignori se il popolo 'si da alla macchia' ...

 Altro accadimento agghiacciante quel maestro elementare di 58 anni, presunto anarchico, cui è stato fatto subire un TSO e fatto morire di stenti, legato al letto, senza cibo né acqua, il tutto doverosamente filmato. 

Come non notare che nel frattempo la lingua satanista regna sovrana con frasi del tipo "Grazie a me l'Italia non è diventata una colonia" pronunciata da Monti? Viviamo in una fanta realtà sempre più orwelliana, sempre più manipolata, dove gli umani hanno perso la bussola e il buon senso, si stanno deumanizzando, alcuni dicono transumanizzando. Berlusconi dice le cose giuste e noi siamo a questo punto perché il popolo italiano è caduto lesso come una patata nella manipolazione mediatica e della magistratura contro di lui. Perché se il popolo si fosse stretto intorno a lui per quelle due o tre cose fondamentali che ha fatto (contratti energia con Russia, Venezuela e Libia, eliminazione ICI, aumento del contante) e quelle altre due o tre che voleva fare (non intervenire in Libia, eliminare i derivati agli enti pubblici e  ricordo la legge di rinazionalizzazione della banca d'Italia) (7) adesso non saremmo a questo punto. Un uomo isolato non può combattere senza il popolo che lo sostenga, da solo, contro NOM e mondialismo. Io vi avevo avvertiti, non che Berlusconi sia un santo né che io condivida  il suo programma, anzi, ma comunque il popolo non doveva cadere nella trappola della sua diabolizzazione essendo lui l'ultimo eletto dal popolo che ha cercato di fare qualcosa.

 Colpa vostra.

 A meno che non siate definitivamente un gregge, in tal caso, meritate la fine di tutti i greggi. Essere guidati dai pastori, prima al pascolo, poi alla stalla e poi al macello.

 Nicoletta Forcheri 27 ottobre 2012

 Riferimenti: 1) La mia pazza idea, Bankitalia stampi moneta, (1 giugno 2012):  http://www.stampalibera.com/?p=46521

2) Quella sovranità monetaria in mani private,  Ida Magli, 11 novembre 2009 : http://www.ilgiornale.it/news/provocazione-quella-sovranit-moneta-mani-private.html

 3) Vedasi una semplice ricerca sul Giornale 'sovranità monetaria':  Ricerca Ida Magli Sovranità monetaria su Il Giornale

 4) Video al tg1: http://www.youtube.com/watch?v=H7ZGOmxV5Zk - Video completo: http://www.youtube.com/watch?v=BQTeO-RlnJk&bpctr=1351524260

5) http://www.video.mediaset.it/video/pomeriggio_5/servizi/353954/figli-contesi-nuovo-choc---esclusivo.html 6) l'articolo di oggi 29 ottobre 2012 di Sallusti sul Giornale, è molto esplicito, ma non è l'unico (cfr. http://www.ilgiornale.it/news/interni/liberi-monti-forse-pdl-850783.html)

 7) Legge di rinazionalizzazione di Bankitalia: http://www.stampalibera.com/?p=3954 Altri rif. Berlusconi, Monti e il complotto internazionale, (12/11/2011): cfr. http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.it/2011/11/berlusconi-monti-e-il-complotto.html http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.it/2011/01/le-solite-coincidenze.html

giovedì 25 ottobre 2012

ABBIAMO MENO DI 24 ORE


ABBIAMO MENO DI 24 ORE

Diritto di rettifica

 Ve lo ricordate il diritto di rettifica? Quella norma allucinante contenuta nel Ddl Intercettazioni che estendeva alla rete una serie di obblighi che avevano un senso se pensati nel 1948 per la carta stampata? Avevamo lavorato molto, io e voi, su questo blog, per scongiurarla. E ci eravamo riusciti, riuscendo a a far passare il nostro emendamento in Commissione Giustizia. Ecco l'ultimo l'annuncio che ne avevo dato. Poi il Ddl Intercettazioni si era arenato. Ma non si sono dati per vinti: il diritto di rettifica applicato al web 2.0 è stato ripresentato, grazie al caso Sallusti, ed è più feroce e inconcepibile di prima. E il Senato l'ha già approvato.

 Abbiamo meno di 24 ore di tempo. E' la vendetta dei partiti contro il web che gli ha rotto il giochino. Per spiegarvi perché, faccio anch'io copia-incolla delle parole di Guido Scorza, una nostra vecchia conoscenza, riprese anche dal blog di Alessandro Gilioli che aggiunge carinamente gli indirizzi email dei responsabili.

 Ma prima vi dico una cosa. Non solo io non rimuoverò un singolo bit da questo blog, ma annuncio anche la formazione di un'associazione che tutelerà tutti i blogger, compreso me stesso, dall'avanzata di questo medioevo di barbari dell'informazione.

LA VENDETTA DEI PARTITI SULLA RETE

Dal blog di Gilioli via il blog di Scorza sul Fatto.

«Tutte le “testate giornalistiche diffuse per via telematica” – definizione tanto ambigua da abbracciare l’intero universo dell’informazione online o nessuno dei prodotti editoriali telematici – saranno obbligate a procedere alla pubblicazione delle rettifiche ricevute da chi assuma di essere stato ingiustamente offeso o che i fatti narrati sul suo conto non siano veritieri.

In caso di mancata pubblicazione della rettifica entro quarantotto ore, si incapperà in una sanzione pecuniaria elevata fino a 25 mila euro ma, prima di allora, si correrà il rischio di essere ripetutamente trascinati in Tribunale ingolfando la giustizia e facendo lievitare i costi per difendere il proprio diritto a fare libera informazione.

Proprio mentre la Cassazione prova a mettere un punto all’annosa questione dell’applicabilità della vecchia legge sulla stampa all’informazione online, escludendola, il Senato, la riapre stabilendo esattamente il contrario: la legge scritta per stampati e manifesti murari si applica anche ad Internet.
Ce ne sarebbe abbastanza per definire anacronistica e liberticida la disposizione appena approvata dalla Commissione Giustizia del Senato ma non basta.
La portata censorea di questa norma è nulla rispetto a quella di un’altra disposizione contenuta nello stesso provvedimento appena licenziato dal Senato: l’art. 3, infatti, stabilisce che “fermo restando il diritto di ottenere la rettifica o l’aggiornamento delle informazioni contenute nell’articolo ritenuto lesivo dei propri diritti, l’interessato può chiedere ai siti internet e ai motori di ricerca l’eliminazione dei contenuti diffamatori o dei dati personali trattati in violazione della presente legge”.
E’ una delle disposizioni di legge più ambigue ed insidiose contro la Rete che abbia sin qui visto la luce perché è scritta male e può significare tutto o niente.
Una previsione inutile se la si leggesse nel senso che chiunque può chiedere ciò che vuole a chi vuole, senza, tuttavia, che il destinatario della richiesta sia tenuto ad accoglierla.
Una previsione liberticida se, invece – come appare verosimile – finirà con l’essere interpretata, specie da blogger e non addetti alle cose del diritto, nel senso che, a fronte della richiesta, sussiste un obbligo di rimozione.
In questo caso, infatti, assisteremo ad una progressiva cancellazione dell’informazione libera e scomoda online, giacché, pur di sottrarsi alle conseguenze della violazione della norma o, almeno, non trovarsi trascinati in tribunale, blogger, gestori di forum di discussione, piccoli editori e motori di ricerca, finiranno con l’assecondare ogni richiesta di rimozione.
Sarebbe la fine della Rete che conosciamo e la definitiva prevaricazione della voce del più forte sul più debole.
Esattamente il contrario di ciò di cui avremmo un disperato bisogno in un Paese come il nostro che vive, da anni, il problema della mancanza di informazione libera: una norma che punisca chiunque provi a censurare, imbavagliare o mettere a tacere un blogger o chiunque faccia informazione.

Domani il testo approda all’assemblea di Palazzo Madama per la discussione ed il voto definitivo: ci sono meno di 24 ore per salvare quell’informazione online che, ovunque nel mondo, sta dando prova di rappresentare la più efficace alleata di ogni società democratica contro i soprusi e le angherie di ogni regime palese od occulto».
Ringraziamo quindi tutta la Commissione, in particolare il senatore Filippo Berselli (PdL: berselli_f – chiocciola – posta.senato.it oppure on.filippo.berselli – chiocciola - studioberselli.com) e la senatrice Silvia Della Monica (Pd:dellamonica_s – chiocciola – posta.senato.it).
Sono ovviamente indirizzi mail pubblici, presenti nelle pagine ufficiali sul sito del Senato.

sabato 20 ottobre 2012

Intervista di Zagami a Marco Saba su SevenRadio

L'intervista di Leo Zagami a Marco Saba andrà in onda venerdì 19 ottobre alle 21.30 su www.sevenradio.it e radio associate. Sul sito www.sevenradio.it sarà disponibile in diretta.

Alle 23.30 su Ultima Parola, Rai2, potrete di nuovo seguire un intervento del Prof. Nino Galloni.

venerdì 19 ottobre 2012

Brescia: SABATO 27 OTTOBRE ALLE ORE 17


FEDERITALIA
vs
EQUITALIA E LE BANCHE

IN PORTA
IL PERITO SANTE SCIAN
ALL’ATTACCO
WALLY BONVICINI PRESIDENTE DI FEDERITALIA

E UN MERAVIGLIOSO PUBBLICO
CHE HA VOGLIA DI RIPRENDERE IN MANO
LE REDINI DELLA PROPRIA VITA.

E’ SOLO UN SUGGERIMENTO
...siete tutti invitati all’incontro
Tutti a BRESCIA!
SABATO 27 OTTOBRE ALLE ORE 17
Oratorio S.Maria in Silva, Via Sardegna 24, Brescia.

giovedì 18 ottobre 2012

Signoraggio effettivo e rendita monetaria in Parlamento

Seduta alla Camera del 17 ottobre 2012. Parla anche di Zecca nazionale e rendita monetaria

mercoledì 17 ottobre 2012

FMI sfata lo spauracchio dell'inflazione in caso di stampa moneta in mano allo Stato

Fonte: http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.it/2012/09/fmi-smonta-lo-spauracchio-del-rischio.html
 Traduzione a cura di Nicoletta Forcheri http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.it/

Il Chicago Plan era stato previsto e promosso dai nostri migliori economisti negli anni ’30 (Henry Simons, Irvin Fischer, Doulas et al) per tirar fuori la nazione dalla Grande Depressione. Prevedeva di nazionalizzare il sistema privato della Federal Reserve; di attribuire la facoltà di creare l’offerta monetaria unicamente al governo e di eliminare definitivamente la cosiddetta riserva frazionaria. E’ il modello del deputato attuale Dennis Kucinich NEED Act (National Emergency Employment Defense Act – Atto di emergenza nazionale per la tutela del lavoro) introdotto attualmente al Congresso con il nome “HR 2990.” Kumhof presenta i risultati dello studio all’8° Conferenza dell’Istituto Monetario americano, presso il centro dell’Università di Chicago alle 9,30 venerdì 21 settembre 2012. Lo studio conclude che :
“Il Piano Chicago potrebbe notevolmente ridurre il ciclo di volatilità del business causato dai rapidi mutamenti negli atteggiamenti bancari nei confronti del rischio al credito, eliminerebbe rischi di corse agli sportelli e provocherebbe la riduzione immediata ed estesa dei livelli di indebitamento sia nel pubblico che nel privato. Nel privato, emettendo moneta statale, che rappresenti valore nel commonwealth [o una determinata comunità, Ndtr] e non debito, che è il principale valore liquido dell’economia attuale, mentre le banche si concentrerebbero sulla loro forza, sull’ampliamento del credito ai progetti di investimento che richiedono un controllo e una perizia nella gestione del rischio… Questa abilità a generare e a vivere con un tasso stabile di inflazione pari a zero è un grosso risultato perché risponde alla dichiarazione confusa degli oppositori della stampa moneta in monopolio pubblico esclusivo, cioè che tale sistema causerebbe alti tassi d’inflazione. Non vi è nulla nel nostro contesto teorico che possa dimostrare tale affermazione e, come visto alla Sezione II, anche nella storia monetaria delle società antiche e delle nazioni occidentali vi sono pochissimi elementi per avvalorarla.”

lunedì 15 ottobre 2012

Anche i semi nel mirino di Bankenstein


Semi proibiti: Bruxelles vieta la nostra sovranità alimentare

Matteo Marini
Dall’assalto alla sovranità monetaria (basti guardare l’approvazione del Fiscal Compact e/o del Mes) all’attacco alla sovranità alimentare. L’Unione Europea sembra che voglia, di fatto, smantellare pian piano tutti gli assi che ogni Stato membro tenta di giocarsi per mantenere un minimo di autonomia. Tutto ruota attorno ad una direttiva comunitaria – in vigore dal 1998 – che stabilisce come la commercializzazione e lo scambio di sementi sia di solo appannaggio delle ditte sementiere (come la Monsanto). Agli agricoltori questo commercio è vietato.....
Molte le realtà associative di volontari che si sono costituite per opporsi a questa assurda regolamentazione, distribuendo sementi presenti fuori dal catalogo ufficiale delle multinazionali.
Come se non bastasse, la Corte di Giustizia europea, tarpando le ali anche a questi timidi tentativi di “ribellione”, ha ribadito – con una sentenza datata 12 luglio – l’assoluto divieto di commercializzare le sementi delle varietà tradizionali e diversificate che non sono iscritte nel catalogo ufficiale europeo. La sentenza, quindi, mette fuorilegge tutte le associazioni che si occupano di questo. Altro conflitto “istituzionale”, si sta verificando anche dentro i nostri confini. La Regione Calabria, dopo aver emanato una legge che favorisce la commercializzazione di prodotti regionali, si dovrà scontrare con il governo nazionale di Mario Monti. Il Consiglio dei Ministri ha per l’appunto fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro questi provvedimenti di agricoltura a “chilometro zero”.
Secondo il governo dei tecnici, la normativa regionale in questione prevede delle disposizioni che – favorendo i prodotti calabresi – ostacolerebbero la circolazione di tutte le merci in contrasto con i principi comunitari. Il messaggio che si vorrebbe far passare, quindi, è che la circolazione di merci regionali sia quella avvantaggiata, rispetto a quella meno libera dei prodotti extraregionali. Controllando le sementi, le multinazionali avranno vita facile per introdurre le colture Ogm, nocive per gli esseri umani (come abbiamo già documentato dalle pagine del nostro giornale). Perché continuare a parlare di questo? Perché ribellarsi? Perché, come scriveva il drammaturgo Václav Havel, «Chi si adatta alle circostanze, le crea».
Libre

venerdì 12 ottobre 2012

FMI ED ABI DIALETTICA STERILE

BANCHE. SCILIPOTI( MRN): FMI ED ABI DIALETTICA STERILE

Roma, 12/10/2012. L’Onorevole Domenico Scilipoti commentando il dibattito tra la direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde e Giuseppe Mussari, ha affermato che: ” per incentivare gli investimenti e favorire la ripresa dell’economia del Paese non è primario sostenere il buon stato di salute delle banche italiane, che starebbero, a detta del Presidente dell’ABI, erogando credito alla clientela privata in misura eguale a quanto registrato nei paesi dell’area centrale”. “La strada più veloce per uscire dalla crisi- continua il Deputato MRN- è che le Banche restituiscano il denaro ai cittadini, restituendo al Popolo la Banca d’Italia, privatizzata indirettamente con un colpo di mano notturno del governo Amato”. “L’Italia ha perso definitivamente la sovranità monetaria aderendo all’Eurosistema e chiedo, allora, che all’Italia, come agli altri Paesi dell’Unione- conclude l'On. Domenico Scilipoti- venga restituita la rendita da emissione monetaria derivante dalla differenza tra il costo tipografico della banconota e il valore reale ad essa attribuito, risorsa, questa, utile per superare la crisi da debito che li attanaglia”.

giovedì 11 ottobre 2012

Le avventure delle Brigate RR...


ROTHSCHILD LASCIA L’EUROPA  -  IL GUSCIO SVUOTATO
di Maurizio Blondet  --  03 Giugno 2012
Ora si capisce perchè nemmeno un membro della famiglia Rockefeller è al Bilderberg, di cui è fondatrice. Aveva di meglio da fare. Da Repubblica: «Rockefeller e Rothschild. Due delle più grandi dinastie industriali al mondola prima in America, la seconda in Europa, hanno deciso di unire almeno in parte le loro forze per formare una partnership strategica’».

I giornali italiani trattano la notizia come un fatto di colore. Il Financial Times, in un’intervista in ginocchio a Lord Jacob Rothschild («filantropo, mecenate») almeno fa capire molto di più. La RIT Capital Partners – la holding finanziaria del vecchio Rothschild di Londra, un «trust d’investimento» da 1,9 miliardi di sterline – prende una quota del 37% della Rockefeller Financial Services, la holding d’investimento della storica dinastia americana del petrolio e delle banche: «I due gruppi collaboreranno in acquisizioni e fondi d’investimento terzi».
Il perchè, si degna di spiegarlo Jacob Rothschild al (suo) giornale: «Gli Stati Uniti sono in vantaggio. Avere una forte presenza in USA è di estrema importanza».
Sono in vantaggio (has an edge) sulla vecchia Europa, naturalmente: Gli USA, continua Jacob Rothschild, «hanno avuto la grandissima fortuna di quelle grandi risorse in scisti bituminosi e gase possono diventare la nuova Arabia Saudita dei prossimi 50 anni». Perchè il vecchio pensa che l’Europa non possa dare più molto all’alta finanza: «Sappiamo tutti che lEuropa attraverserà un periodo nero per i prossimi cinque-dieci anni». E diciamo pure venti o trenta.
Da qui l’essenziale necessità di avere «una forte testa di ponte» in USA, qualcosa che i suoi antenati non erano riusciti ad ottenere nel 19° secolo. È per questo che il suo RT Capital Partners (che il Rothschild controlla benché ne possieda una quota di minoranza, del 18%) già da tempo aveva una esposizione minima sull’euro, e da un anno ha preso posizione allo scoperto (short) sulla travagliata moneta comune, in pratica puntando a lucrare dal suo crollo.
Anche Londra, sede delle storiche speculazioni, è sostanzialmente abbandonata: «Siamo diventati un gruppo meno britannico, meno provinciale», dice il Rothschild; mentre tanti, anche nella finanza, sono in difficoltà in un Occidente che deve smaltire un enorme indebitamento e una catena d’insolvenze, la finanziaria di lord Rothschild s’è lanciata in una strategia d’espansione globale. Per esempio, ha appena annunciato la creazione di un «private equity fund» insieme con il Creat Group, uno dei più grossi conglomerati finanziari cinesi, che investe in aziende cinesi leader di mercato.
Dunque un classico della storica strategia Rothschild: più le crisi sono gravi, più chi è fornito di capitali farà buoni affari accaparrandosi beni produttivi nell’economia reale per un boccone di pane.
E la RIT ha «capitali propri per 1,7 miliardi di sterline e poco debito», sicchè è nella posizione migliore per profittare della più grande depressione mondiale. Per rafforzare la base di capitale ormai necessaria nel colossale mercato globale, apprendiamo, Jacob Rothschild sta unendo di nuovo i rami sparsi della famiglia: ha appena stabilito una joint-venture «per cooperare in investimenti futuri» con «la banca franco-svizzera Edmond de Rothschild» (sedi a Parigi e a Ginevra), una privatissima (non quotata) banca di gestione di attivi guidata dal barone Benjamin de Rothschild, figlio del fondatore Edmond e parente dell’inglese Jacob. Ed ha anche ripreso i più cordiali accordi con il cugino Sir Evelyn de Rothschild, proprietario dell’Economist (la bibbia del liberismo per tutti i seguaci della dogmatica Adam Smith) ma soprattutto capo della NM Rothschild, la storica finanziaria fondata dal capostipite Nathan Meyer Rotschild, che accumulò la sua colossale fortuna nel 1815, quando comprò a man bassa titoli del debito pubblico britannico, avendo avuto in anticipo dai Rothschild, insediati in Francia e Germania, la notizia della disfatta di Napoleone a Waterloo.
Sir Jacob e sir Evelyn litigarono nel 1980; ora sono tornati in buoni rapporti di alleanza, in vista dei sicuri profitti da super-crisi.
Quel che il Financial Times chiama delicatamente il non riuscito tentativo dei Rothschild di stabilire una «solida testa di ponte in USA nel 19° secolo» va riferito alla Guerra Civile americana, quando i Rothschild di Londra finanziavano il Nord, e i Rothschild di Parigi finanziavano il Sud. A corto di fondi, Lincoln scoprì che la finanza internazionale (Nathan Rothschild era adesso capo della Banca d’Inghilterra) era pronta a prestargli denaro a tassi dal 24% al 36%: si sa, il «rischio-Paese» era alto, lo spread del debito pubblico nordista doveva salire. Come noto, Lincoln fece stampare 450 milioni dollari di Stato, su cui la nazione non pagava interessi ai banchieri.
Da Londra Lord Goschen (di famiglia d’affaristi «d’origine tedesca», direttore della Banca d’Inghilterra: insomma un ventriloquo dei Rothschild) fulminò dal Times: «Se questa malefica politica finanziaria,che ha origine nel Nord Americadurerà fino a diventare istituzionale, allora uno Stato si fornirà della propria moneta senza costo. Pagherà il suo debito e vivrà senza debito... Un simile Stato deve essere distruttoo distruggerà ogni monarchia nel mondo». Lincoln dal canto suo ebbe a dichiarare: «Ho due grandi nemici, la armata del Sud di fronte a me, e i banchieri alle mie spalle. Dei due, i nemici più grandi sono i banchieri». Poi fu ucciso da quella caratteristica figura del folklore americano, che ha nome «the Solitary Assassin» (1).
Resta il fatto che il nome Rothschild ebbe cattiva stampa in USA, e ciò ostacolò lo stabilimento della testa di ponte. Anche perchè i Rockefeller, in grande ascesa con i loro oligopoli (ferrovie, petrolio, banche) badavano a tener lontano dal loro cortile di casa un così pericoloso competitore. Il che non impedì che i due gruppi collaborassero in Paesi terzi per eliminare i concorrenti di entrambi, per esempio nell’Azerbaijan petrolifero prima di Lenin (2).
Sicchè in qualche modo i Rothschild, come l’astro che tutti ci illumina, tornano al punto di partenza avendo completato la loro rivoluzione orbitale: uniscono la famiglia e da «europei» diventano globali facendosi «americani» perchè l’America «has an edge», un vantaggio in più rispetto alla vecchia Europa.
Il Bilderberg, che hanno fondato negli anni della guerra fredda, perde importanza (3): dopotutto, è un consesso «atlantico», e la fusione Rothschild-Rockefeller ha già un piede in Cina. Non c’è più niente da guadagnare, dal vecchio continente. Del resto, lo lasciano nelle mani di persone fidate; non sono i più intellettualmente acuti – come Mario Monti, o Draghi, o gli eurocrati – ma devono solo gestire il declino storico del guscio ormai vuoto, badando che non nasca qualche «dittatura populista».
«The End is nigh», la fine è vicina: così il sito ZeroHedge interpreta la storica fusione (Is The End Nigh: Rockefellers And Rothschilds Merge). Certo è che, loro, sono pronti ad affrontare il nuovo mondo, l’inimmaginabile mondo che resterà dalle macerie dell’Occidente, del suo capitalismo terminale suicida, e perfino della finanza speculativa con la sua forza selvaggia, indomabile. Un mondo diverso da tutto quel che abbiamo conosciuto.
S’è provato a descriverlo Raoul Pal, un creatore di edge funds, in poche tavole. (Former Hedge Funder Presents A Terrifying Vision Of THE END GAME)
• LOccidente entra nella seconda recessione nel corso della attuale Depressione; e nessuna delle economie del G20 ha il motore della crescita accesotutte sono in stallo contemporaneamente.
• I dieci Stati con il più grosso debito pubblico hanno debiti sommati pari al 300% del prodotto interno lordo mondiale.
• La storia ci insegna che quando occorre una bancarotta sovrana, altre seguono in effetto-domino.
• In Europai governi hanno ben poco fiato rimasto per ‘salvare’ la prima loro banca che fallirà;dunque il primo grande fallimento bancario trascinerà il fallimento del sistema bancario europeoe infine degli Stati europei. Non ci sono freni per bloccare il processo’.
• E la bancarotta degli Stati non è in sè il peggio. Il vero problema è che i 70 trilioni di dollari del debito dei primi dieci Paesi (G-10) servono come collaterale per 700 trilioni di derivati... Pari al 1200%del PIL mondiale.
• E come credere che Giappone e Cina non saranno i prossimi? E gli USA sopravviveranno senza danno?
• È il Grande Reset.
• Il collasso bancario globale significa che non ci sarà credito commercialenè finanziamento per i trasporti navali, nè per gli agricoltoriniente leasing, non più mercati dei titoli, niente.
• I mercati stanno comprendendo che nè il Quantitive Easing, nè i prestiti all1% alle banchenè lo EFSFsono in grado di frenare il collasso. Quando Spagna e Italia dovranno nazionalizzare le banche,mettendo i debiti delle banche a carico del debito pubblico sovranosaranno chiuse fuori dai mercati. Non avranno più compratori dei loro BTP o Bonos.
• Tutto il denaro possibile si rifugerà in titoli pubblici di USA, Germania e inizialmente di Gran Bretagna e di Giapponea interessi dell1%. Tutte le operazioni short’ saranno vietatecome i CDS e i derivati.
• Non resteranno più che il dollaro e loro’.
• Ancora sei mesi per proteggersi. Pensate ai rischi delle controparte che non pagherà, ai rischi di custodiae ai rischi di cassaforte e affidamento dei beni: ‘Ricordatevi che niente e nessuno è fidato. Indosssate lelmetto e acquattatevi fino a quando il nuovo mondo emergerà.
Se sopravviverete, vedrete che i Rothschild e i Rockefeller saranno già lì ad attendervi. Più ricchi di prima.
1) Fatto molto istruttivo per chi soffre oggi la restrizione del credito che aggrava la recessione, anche dopo l’omicidio di Lincoln le banche creditrici imposero una politica di «risanamento del bilancio» pubblico che consistè in una durissima deflazione: il circolante, che in USA nel 1866 ammontava a 50,46 dollari per ogni cittadino americano, nel 1876 non era che di 14,60 dollari pro capite. E nel 1887, era ridotto a 6,6 7 dollari a testa. Risultato, un ventennio di recessione e rigore, miseria, disoccupazione, fallimenti e insolvenze a catena.
2) In Azerbaijan, i fratelli Nobel, svedesi, avevano inaugurato l’era petrolifera nel 1873: l’Azerbaijan era il Paese più ricco del mondo e la sua capiitale Baku, la più prospera. Nel 1883, entrarono in scena le compagnie petrolifere dei Rothschild, subito seguite dalla Standard Oil di Rockefeller. Si fecero una dura concorrenza, finchè Rockefeller disse basta: «La competizione è un peccato!», sancì questo gran sacerdote del libero mercato. Si doveva fare un cartello, altrimenti i prezzi del greggio sarebbero scesi troppo limando i profitti. I Nobel non ci stavano. La situazione fu risolta solo nel 1920 dal compagno Trotzky, notoriamente finanziato da Wall Street (Schiff, Warburg, Morgan); la sua Armata Rossa occupò l’Azerbaijan con immani eccidi dei «capitalisti» locali, e regalò al fortunato Paese il socialismo realizzato (come oggi i neocon espandono la democrazia nei Paesi islamici). I fratelli Nobel persero tutto, e a stento salvarono la vita; le perdite dei Rothschild e dei Rockefeller furono più che compensate dai loro profitti, lucrati altrove, per il rincaro del greggio. Dunque, quando nel 1999 diedero al loro protetto Khodorkovsky i 250 milioni di dollari con cui comprò la Yukos, ossia l’intero conglomeraro petrolifero sovietico, i Rothschild in qualche modo si riprendevano quel tesoro a cui avevano aspirato dal tardo ‘800.
3) Le figure di secondo piano del Bilderberg di quest’anno dicono molto. Il giornalista Jim Tucker, che ha qualche entratura all’interno, ha però riferito che i presenti sono preoccupati da Ron Paul. Un membro non identificato del Bilderberg ha espresso l’augurio seguente: «Mettere Ron Paul e tutti i suoi sostenitori su un aereo con un pilota suicida islamico e tirarli giù tutti». Sono frasi da neocon, può averle dette Richard Perle. Ma le personalità di primo piano non si sarebbero mai abbandonate ad un simile sfogo di odio. Avrebbero agito. (Bilderberg Members Discuss Killing Ron Paul)


domenica 7 ottobre 2012

Sabato 6 ottobre a Bergamo contro banche ed usura


Quei tecnici chiamati 'fascisti' e quei criminali chiamati 'tecnici'

La sinistra bancaria contro la conferenza anti-banche
Alberto Scanzi, portavoce della Federazione della Sinistra Bergamo chiede al Prefetto di Bergamo di intervenire per garantire l'ordine durante l'incontro di Forza Nuova in calendario per oggi, sabato 6 ottobre a Colognola.

Fiore a Bergamo
Rifondazione Comunista:
"Intervenga il Prefetto"
http://www.bergamonews.it/politica/fiore-bergamo-rifondazione-comunista-intervenga-il-prefetto-165624 (cfr. http://pas-fermiamolebanche.blogspot.it/2012/10/la-sinistra-bancaria-contro-la.html)

Il bello è che ogni volta che si riunisce Forza Nuova da qualche parte, la polizia è costretta a intervenire perché si agitano minacciosi e aggressivi quelli dei centri sociali.

Ne ebbi l'esperienza quando accompagnai Marco Saba il 14 gennaio di quest'anno a Cremona per parlare, da veri "tecnici", a un convegno sul ritorno alla moneta di popolo. La città era tutta transennata e gli autonomi si agitavano da una settimana. Non è servito a niente invitarli alla conferenza che per amore di popolo avrebbe illuminato anche loro. All'interno i forzanovisti erano tranquilli e pacati. Il mondo alla "rovescia".



Ecco a cosa servono gli epiteti di fascismo e populismo: a frenare chi si oppone alla bancocrazia, e lo fa proprio chi si vanta di difendere il popolo e il bene comune, mentre in realtà sabotando qualsiasi possibilità di dialogo e intesa non sabota unicamente chi intende sabotare, ma anche sé stesso. Per di più lo fa con metodi da squadroni.

Ecco cosa si legge su certa stampa:

In tempi di crisi i fascisti possono sempre tornare utili alle classi dirigenti. E così nel pomeriggio di sabato 6 ottobre Roberto Fiore, il leader nazionale della formazione neofascista, potrà parlare di “Moneta di popolo contro banche ed usura” nella sala comunale di Colognola che il sindaco di Bergamo Tentorio ha messo a disposizione. (cfr. http://pas-fermiamolebanche.blogspot.it/2012/10/la-sinistra-bancaria-contro-la.html)

E' proprio il mondo alla rovescia, i 'tecnici' definiti populisti o fascisti  e i criminali definiti 'tecnici'!

N. Forcheri





Fiore a Bergamo Rifondazione Comunista: "Intervenga il Prefetto"
http://www.bergamonews.it/politica/fiore-bergamo-rifondazione-comunista-intervenga-il-prefetto-165624 (cfr. http://pas-fermiamolebanche.blogspot.it/2012/10/la-sinistra-bancaria-contro-la.html) Il bello è che ogni volta che si riunisce Forza Nuova da qualche parte, la polizia è costretta a intervenire perché si agitano minacciosi e aggressivi quelli dei centri sociali. Ne ebbi l'esperienza quando accompagnai Marco Saba il 14 gennaio di quest'anno a Cremona per parlare, da veri "tecnici", a un convegno sul ritorno alla moneta di popolo. La città era tutta transennata e gli autonomi si agitavano da una settimana. Non è servito a niente invitarli alla conferenza che per amore di popolo avrebbe illuminato anche loro. All'interno i forzanovisti erano tranquilli e pacati. Il mondo alla "rovescia". Ecco a cosa servono gli epiteti di fascismo e populismo: a frenare chi si oppone alla bancocrazia, e lo fa proprio chi si vanta di difendere il popolo e il bene comune, mentre in realtà sabotando qualsiasi possibilità di dialogo e intesa non sabota unicamente chi intende sabotare, ma anche sé stesso. Per di più lo fa con metodi da squadroni. Ecco cosa si legge su certa stampa: In tempi di crisi i fascisti possono sempre tornare utili alle classi dirigenti. E così nel pomeriggio di sabato 6 ottobre Roberto Fiore, il leader nazionale della formazione neofascista, potrà parlare di “Moneta di popolo contro banche ed usura” nella sala comunale di Colognola che il sindaco di Bergamo Tentorio ha messo a disposizione. (cfr. http://pas-fermiamolebanche.blogspot.it/2012/10/la-sinistra-bancaria-contro-la.html) E' proprio il mondo alla rovescia, i 'tecnici' definiti populisti o fascisti  e i criminali definiti 'tecnici'! N. Forcheri  

mercoledì 3 ottobre 2012

Grazie Savino Frigiola

per la tua battaglia e la tua perserveranza di Giuseppe Turrisi Fonte: http://www.frontediliberazionedaibanchieri.it/article-grazie-savino-frigiola-per-la-tua-battaglia-e-per-la-tua-perseveranza-110816876.html

Condividiamo totalmente quanto scritto da Turrisi e ci uniamo al cordoglio per la scomparsa di un uomo schierato da sempre dalla parte del popolo contro l'usurocrazia che ci strangola ed affama. Claudio Marconi Ci ha lasciato un uomo e per quanto mi riguarda un maestro. Ricordo con affetto le lunghe telefonate a parlare di economia immaginando una Italia libera dagli usurai. Una di quelle persone che non ti fanno giri di parole per imbambolarti ma chiamano le cose con il loro nome e ti dicono le cose cosi come stanno. Una delle poche persone che si incontrano sempre di meno. Aveva conosciuto Giacinto Auriti e fu prima suo discepolo e poi suo collaboratore in quella che fu (ed è) la battaglia contro la più grande truffa dell'umanità derivante dalla emissione monetaria a debito da parte di banchieri privati. Certamente una figura di spicco tra i vari collaboratori più stretti del professor Giacinto Auriti e certamente uno dei più determinati nel portare avanti la battaglia incominciata all'epoca del corso Post Lauream di "Perfezionamento in studi Giuridici e Monetari", un corso unico al mondo istituito dall'università d'Abruzzo. Lo ha caratterizzato una passione per l'economia ma sopratutto per quella economia fatta da uno "Stato sociale", prima che cadesse nelle mani dei neoliberisti e degli usurai dove si costruivano ponti, città, ferrovie, case popolari, imprese di stato, ecc senza indebitare i cittadini di un solo centesimo; ciò si poteva fare perché c'era più etica, più onore, ma sopratutto c'era la sovranità monetaria e uomini di stato capaci di comprendere cosa significasse "avere la sovranità monetaria".

Razzismo di sinistra

di Nicoletta Forcheri


Membri italiani dell'ECFR
I membri italiani della lobby European Council on Foreign Relations
I membri fondatori della lobby European Council on Foreign Relations
Alcune delle Corporations che finanziano la ECFR
Sergio Di Cori Modigliani purtroppo sbaglia. Cosa vuol dire che "non siamo nelle mani delle banche" ma "di un gruppo molto ristretto di oligarchi finanziari che paga una classe politica corrotta affinchè garantisca loro l’esecuzione di un mercato libero da leggi, senza nessun controllo da parte dello stato"? Scusa ma il Gruppetto di oligarchi finanziari NON SONO appunto QUELLI CHE POSSIEDONO LE BANCHE DI CUI PARLI??  Ma che gioco fai Sergio: quello del giornalista che racconta le cose come stanno o quello dell'oppositore A TUTTI I COSTI di PRESUNTO FASCISMO perché sei ideologicamente da quella parte cui sta sul cazzo il fascismo? E poi scusami, ma dire che "La banca è uno strumento, è un mediatore" equivale a confondere ciò che dovrebbe essere, per amor di giustizia, con ciò che effettivamente è, perché tutti concorderanno nel dire che le banche in questo momento sono tutto tranne strumento. O meglio, sono strumento, di arricchimento LORO e di depredazione nostra. Non lo sai forse che alcune potenti banche d'affari hanno il monopolio nell'acquisto dei nostri titoli del debito e nell'emissione monetaria e con ciò accumulano un enorme potere e ci svuotano di sovranità ?(cfr. http://www.disinformazione.it/strozzini_italia.htm; per i dealer di quest'anno: http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/elenco_specialisti/Elenco_Specialisti_in_titoli_di_Strato_-_Dal_6_Luglio_2012.pdf).  Che la BC ha sostituito il diritto del re di battere tutta la moneta e di prestarla a quanto le pare e con ciò di LEGARLA alle CONDIZIONALITA' (cioé CONDIZIONI RICATTI IMPOSIZIONI POLITICO ECONOMICHE PER SPENNARCI) (cfr. sul signoraggio vedasi: http://www.stampalibera.com/?p=10877)? E che quindi il potentato bancario con la stampa moneta paga e propulsa ai primi posti i suoi uomini chiave nelle istituzioni, tramite lobby come il Bilderberg, il (E)CFR, la Trilaterale, Brueghel e chi più ne ha più ne metta? E che le stesse banche stampatrici di moneta sono comproprietarie delle stesse multinazionali che disprezzano tutte le leggi degli Stati-colonie? (cfr. http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.it/2010/01/monte-dei-paschi-banca-canaglia.html)
Le Corporations della lobby Bruegel da cui deriva Monti
Le Corporations che finanziano  Bruegel da cui derivano Monti e Grilli


 In questo senso si può generalizzare affermando che politici e magistrati sono venduti, poiché se si analizza bene è dalle banche che sono pagati. Ma per questo bisogna studiare bene il meccanismo di emissione monetaria (2) che se Sergio vorrà prendersi la briga di studiare, sarò disponibile per aiutarlo. Scusa Sergio ma dov'eri quando al parlamento TUTTO l'arco politico, dico TUTTO - tranne la LEGA, ma già anche loro sono XENOFOBI o FASCISTI, vero Sergio? - ha votato per quell'ignominia del MES e del FISCAL COMPACT?? Ne hai esaminato le conseguenze? Ti sei interessato?? Per questo ti invito a consultare il blog di Claudio Messora...(cfr. Il MES per tutti). Certamente puoi criticare espressioni come "logge giudeomassoniche" perché in quest'oligopolio non è questione di religione - né di etnia - ma di massoneria si. Certamente puoi definirti antifascista o non amare Berlusconi, ma assimilare il berlusconismo al fascismo e quest'ultimo a quella dittatura sanguinaria anti-italiana che non fu, è puramente fazioso e manipolatorio, soprattutto se affibbi tali epiteti a chi spiega in giro la frode del debito pubblico e il crimine organizzato di quell'oligopolio di finanzieri di cui sopra, di cui bisogna aggiunere, ma tu non lo fai  "che  si appropria della moneta al momento della sua creazione dal nulla, addebitandola alle masse e prestandola agli Stati".

La manipolazione consiste nell'equazione sovranista= fascista=dittatoriale, quindi chi bazzica con la destra e parla di signoraggio è cattivo fascista, quindi, e qua ti precedo la mossa: "il sinoraggio non esiste" e "non sono le banche le colpevoli ma solo quei finanzieri" (vedasi sopra).
Ora il fascismo non fu solo dirigismo ma divulgò anche numerose conquiste sociali, non ultima quella di controllare la banca d'italia organismo pubblico e di creare l'IRI poi distrutto dai tecnocrati quelli si, peggio dei fascisti. Perché in fin dei conti, Sergio, al neonato che nasce oggi oberato già da debito, al ventenne che non trova lavoro cui hanno rubato qualsiasi possibilità di vita stabile e famiglia se non quella di emigrare, al cinquantenne geniale costretto al precariato, tutti quanti con la previsione di non avere una pensione, e di farci spennare le uniche cose ereditate - per i fortunati - dai nonni, dimmi Sergio, a noi, CHE COSA IMPORTA DEL VOSTRO ANTIFASCISMO VISCERALE E SE IL GOVERNO DEMOCRAZISTA CHE CI ABUSA è ROSSO NERO O VERDE??? Pensi forse che alle generazioni attuali importi sapere che pensi che Berlusconi sia fascista? A noi importa solo sapere che, con Berlusconi l'IMU non la dovevo pagare e che non vi era rischio di limitare il contante per dare più potere ancora alle banche. Che con Monti, l'emissario delle banche, la nostra situazione peggiora di giorno in giorno e si ha l'impressione che  finiremo nei campi - o a dormire in macchina - solo perché siamo italiani e illiquidi - che è ben diverso da insolventi (cfr.La Corte dei Conti boccia l'austerity). A noi importa anche ristudiare la storia non secondo la versione dei vincitori, che sono in ultima analisi coloro che ci occupano ancora con 113 basi militari, ma secondo le storie tramandate dai nostri vecchi e i nostri personali ragionamenti per scoprire che in fin dei conti il fascismo non fu tutto nero come ce lo vogliono dipingere ma che forse un'idea di sinistra l'aveva e che magari l'applicò pure... Forse è questo che rode l'attuale turpe sinistrorsa.

 In quanto al resto, è veramente vergognoso, immorale, anacronistico criticare e giudicare chi in rete le cose le dice giuste, e criticarlo per via della sua estrazione sociale, politica o - quel che è peggio - delle sue frequentazioni. Perché già il giochetto lo avete fatto con Berlusconi - uno dei pochi che ha parlato di tornare alla stampa moneta -, dopo avere arrestato Sallusti per un manifesto scritto contro l'aborto ma in realtà per avere fatto pubblicare articoli indigesti alla sinistra tecnocratico bancaria (cfr. ), adesso sparate sui Marra per le loro presunte frequentazioni.... Ma da che pulpito. Ognuno frequenti chi gli pare... Tenendo presente poi che le frequentazioni sono una cosa, altra cosa sono quelle affiliazioni alle lobby di cui sopra che assoldano e pagano tra i nostri politici più in vista da D'Alema a Fini, dalla Bonino ad Amato, da Prodi a Monti ecc ecc. Parliamone no Sergio??? Perché non ne parli??? Dell'appartenenza di Bassanini alla 'loggia' Comité Jacques Attali pour la libération de la croissance économique de la France??? Che ci fa uno così a capo della CDP??? Ad arricchire la Francia??? Ma il reato di tradimento in questo paese esiste???? In breve per dire che è disperante vedere anche persone intelligenti come Sergio sparare su certe persone non per quello che dicono ma per quello che ai loro PARAOCCHI rappresentano. E il suo sarebbe un blog  "senza legami ideoloici"? Parliamo di idee e di sistemi, o di cosa parliamo???
 Nicoletta Forcheri 2 ottobre 2012


martedì 2 ottobre 2012

Questioni di ortografia ed etimologia


Più che il termine di 'democrazia' oramai arciabusato e bistrattato, cui corrisponde meglio il neologismo 'democrazismo', suggerirei di cominciare a rimettere in auge i termini - e le nozioni - di 'popolare' e 'sociale': sovranità popolare, stato sociale. 'Popolare' da popolo, senza il suffisso peggiorativo '- ista' ostentato come un'arma per pugnalare chi è appunto di gradimento popolare, e denigrarlo, 'sociale' come welfare ma alla latina. Anche la parola e la nozione di 'cooperativa', sancita dalla nostra Costituzione dovrebbe via via risostituire le odiose società anonime e le SPA, nonché i concetti di 'pubblico', ma non all'inglese dove significa "quotata in borsa", per una società, e la nozione di 'demanio', nozione latinissima inesistente nella Common law, che per definizione è inalienabile.

Dovremmo anche rispolverare la nozione di 'corporazione' non all'inglese che significa l'odiosa criminosa multinazionale, ma in senso italico, ordine professionale che ne tutela i lavoratori, fatto che con la direttiva Bolkenstein è stato depennato. Come vedete questi inglesi scopiazzano e anche male. Rispetto al sistema odierno, un'estensione dell'impero britannico, persino la democrazia censitaria della Repubblica di Venezia era più 'popolare' 'sociale' e interessata al bene 'pubblico', il che è tutto dire.

Propongo anche di rivalutare il concetto di 'comune' nel senso di più piccolo ente pubblico  e di libertà comunali, rispetto allo statalismo che lo schiaccia con il dirigismo persecutorio fascista senza il suo lato B, cioé lo stato sociale. Rispolveriamo e applichiamo le libertà comunali, che in Europa  sono state spiazzate dalla farsa 'sussidiarietà', di cui vediamo i risultati: sindaci che non hanno più lacrime per piangere.
Sostituirei anche la nozione di 'Unità' d'Italia per trasformarla in  'confederazione': una confederazione spontanea di comuni e regioni costituirà il nostro paese, l'erede della cultura grecolatina, il  faro del Mediterraneo.
Fantapolitica? No, questione di corretta ortografia ed etimologia.
N. Forcheri 1 ottobre 2012

Washington Post su Beppe Grillo e M5S


Washington Post su Grillo: “Lontano dal Duce. Riempie vuoto della politica”

L'edizione online del quotidiano delinea il ritratto del comico genovese, dal successo nei sondaggi, fino alla vittoria di Pizzarotti a Parma e al 'fuori onda' di Favia. Ed evidenzia anche i temi della crisi e dell'euro, che accostano il M5S ad altri partiti populisti in Europa. Da cui, però, si distingue

Washington Post su Grillo: “Lontano dal Duce. Riempie vuoto della politica”

“Assomiglia a Jerry Garcia, scherza come Jon Stewart e dice che il mondo non ha nulla da temere dall’uomo più divertente d’Italia. Quindi perché l’Europa trema davanti al terremoto politico che èBeppe Grillo?”. Il Washington Post online dedica un lungo ritratto al fondatore del Movimento 5 Stelle, dalla vittoria di Pizzarotti a Parma (“epicentro della ‘Grillo revolution’, si legge sul sito) fino al successo nei sondaggi e al suo accostamento a Benito Mussolini. Anche se spiega che, nonostante i temi populisti contro euro e austerity siano condivisi da altri partiti in tutta Europa, il comico e il suo movimento sono nati dalla Rete per combattere la cattiva politica e che il crescente consenso degli ultimi mesi è dovuto al vuoto del panorama politico italiano.
Il Washington Post ricorda in particolare le stoccate al presidente del Consiglio (chiamato ‘Rigor Monti’) e gli attacchi a Francia e Germania che hanno chiesto altissimi sacrifici all’Italia. Grillo “ha chiesto un referendum sull’euro e ha detto che Roma dovrebbe seguire le orme di Argentinaed Ecuador, con la sospensione dei pagamenti del debito pubblico”. Il blogger, rispetto al 4% dei consensi dell’anno scorso, è riuscito a riempire il “vuoto politico” e a guadagnare migliaia di consensi, in una escalation che lo colloca dietro ai due principali partiti di centrodestra e centrosinistra. E a chi lo accusa di assomigliare al Duce risponde: “Il nostro movimento sta riempiendo uno spazio simile a quello dei Nazisti in Germania o di Marie Le Pen in Francia, ma non non c’entriamo niente con loro. Siamo moderati, persone meravigliose”. Nonostante la crisi, l’euro e le misure di austerità fomentino la nascita di gruppi populisti in tutta Europa, il Post spiega che il Movimento 5 Stelle è tutt’altro che un gruppo di “estremisti che amano il Duce”. Al contrario, prosegue l’articolo, “è nato a metà degli anni Duemila come un gruppo di cittadini collegati dai social media e uniti dal disgusto condiviso nei confronti delle èlite”, dei politici indagati e dei super stipendi degli amministratori delegati. Anche se “in una visita in Italia il mese scorso, Martin Schulz, il socialista tedesco e presidente del Parlamento europeo ha detto che è ‘più pericoloso quando i comici diventano politici che quando i politici vanno a vedere una commedia”.
L’articolo ricorda poi la vittoria alle amministrative a Parma con Federico Pizzarotti, sindaco “ex tecnico informatico” col quale sono sorti i primi mal di pancia, visti i 40 giorni impiegati per la composizione della giunta. Eppure, anche se Pizzarotti è il sindaco, “Grillo è la star dello show”. Ma le accuse più gravi giunte finora riguardano la censura del dissenso all’interno del movimento. E ricorda il fuori onda di Giovanni Favia, il consigliere dell’Emilia Romagna che a Piazza Pulitaaveva sparato a zero sulla mancanza di democrazia interna nel movimento. Eppure, conclude l’articolo, nonostante “le minacce di morte” ricevute, il consigliere è convinto che “solo Grillo possa guidare il vero cambiamento”.

Lavoro e casa: in Italia, prima gli italiani

PER L'ANPI DEMOCRAZISTA, LA NUOVA RESISTENZA ALLA BANCOCRAZIA TOTALITARIA È UNA RIVOLUZIONE "FASCISTA"...

Forza Nuova in Emilia Romagna scalza la Lega: “Fuori Rom, banchieri e immigrati”

"Ci stiamo preparando alla guerra civile che travolgerà l'Europa, guardate la Grecia", spiegano i dirigenti forzanovisti riminesi, dopo la manifestazione di sabato, mescolando cavalli di battaglia cari al Carroccio e all'estrema sinistra. In più corrono ai ripari con corsi di autodifesa. L'Anpi: "L'apologia del fascismo in Italia è ancora reato"

Forza Nuova in Emilia Romagna scalza la Lega: “Fuori Rom, banchieri e immigrati”

Non si preoccupano delle polemiche, anzi probabilmente le cercano. Prima l’annuncio choc del “numero nero” anti immigrati, poi la notizia dei corsi sull’uso del bastone e del coltello, “per tirar su i nostri ragazzi come si deve”. Forza Nuova in Emilia Romagna sta facendo sempre più parlare di sé, e la recente manifestazione di sabato a Rimini non è che l’ennesima dimostrazione della crescita di una forza di estrema destra che punta a piazzare i propri rappresentanti nelle istituzioni. A cominciare dai comuni della Romagna, dove storicamente è più forte il partito guidato dal discusso Roberto Fiore, ex del movimento neofascista di Terza Posizione e, per citare la sua autobiografia, “cattolico, sposato e padre di 11 figli”.
Forti di una serie di sondaggi internet (poco credibili, ma comunque di effetto) che li danno al 5% a livello nazionale, i militanti di Forza Nuova stanno aprendo sezioni in tutta l’Emilia Romagna. L’ultima, questa estate, a  Bellaria Igea Marina. Prima ancora a Castel Bolognese. Chiari e d’effetto gli slogan: “Lavoro e casa, prima gli italiani”. Proposta che nel concreto dovrebbe prendere forma con “l’introduzione della preferenza nazionale, cioè la precedenza agli italiani nell’accesso ai servizi sociali”. Temi che ricordano molto quelli della Lega Nord, che sulla questione dell’accesso ai servizi sociali da parte dei migranti ha costruito molto del proprio consenso, anche in una città tradizionalmente rossa come Bologna. “Per ogni immigrato che lavora c’è un italiano disoccupato”, è il testo di un volantino di Forza Nuova Faenza, che in questi giorni sta contestando la risistemazione del campo rom di Pieve Corleto. Non si preoccupano delle polemiche, anzi probabilmente le cercano. Prima l’annuncio choc del “numero nero” anti immigrati, poi la notizia dei corsi sull’uso del bastone e del coltello, “per tirar su i nostri ragazzi come si deve”. Forza Nuova in Emilia Romagna sta facendo sempre più parlare di sé, e la recente manifestazione di sabato a Rimini non è che l’ennesima dimostrazione della crescita di una forza di estrema destra che punta a piazzare i propri rappresentanti nelle istituzioni. A cominciare dai comuni della Romagna, dove storicamente è più forte il partito guidato dal discusso Roberto Fiore, ex del movimento neofascista di Terza Posizione e, per citare la sua autobiografia, “cattolico, sposato e padre di 11 figli”.
Sabato pomeriggio per la manifestazione regionale di Rimini i toni invece erano, se possibile, ancora più duri e espliciti. “Boia chi molla è il grido di battaglia”, “Fuori Rom, banchieri e africani”, e poi l’attacco ai giornalisti, “veri terroristi”. Un repertorio ideologico che spazia dall’attacco agli immigrati (“ma noi non siamo razzisti”) a temi che invece caratterizzano l’estrema sinistra, a cominciare dalla critica alla finanza, ai banchieri e alla tecnocrazia della Bce. E per coloro che li accusano di essere “fascisti e filonazisti”, ecco comparire un manifesto dove militanti dell’Anpi, di Arcigay e della Cgil vengono rappresentati come zombie. “Sono parassiti sociali pagati dai partiti”. 
“Certo che facciamo i corsi di autodifesa. I nostri ragazzi si divertono e poi vogliamo che crescano come si deve, avendo bene in mente come si sta al mondo – racconta Raffaello Mariani, coordinatore di Forza Nuova per la Romagna –  Noi ci stiamo preparando alla guerra civile che travolgerà l’Europa, guardate cosa sta succedendo in Grecia. Dove credete di vivere voi giornalisti? La crisi non è finita, è solo all’inizio”. “Sì i corsi ci sono – spiega Fiorenzo Consoli, volto “buono” dei forzanuovisti in regione e incaricato di tenere i rapporti con la stampa– Posso però assicurare a tutti che si tratta di normalissime attività come se ne vedono in molte palestre”. Per l’Anpi è proprio questo il problema. “A Rimini la situazione è preoccupante – spiega Ivano Artioli, vicepresidente regionale dell’associazione dei partigiani – Registriamo casi di neofascisti che si ritrovano regolarmente nelle palestre cittadine per esercitarsi nelle tecniche di combattimento. Forza Nuova sta facendo politica usando parole d’ordine violente, e il richiamo continuo alla rivoluzione non ne è che la conferma. Continueremo a chiedere alle istituzioni, ministero Cancellieri compreso, di vietare le loro manifestazioni. L’apologia del fascismo, lo vogliamo sempre ricordare, in questo paese è ancora reato”.