lunedì 24 dicembre 2012

NON CI RESTA CHE...RIDERE


Notizia di questi giorni: il debito pubblico ha sfondato la soglia dei 2 mila miliardi, mai successo prima. Ma come, l'economista Monti non era stato nominato  a capo di un Governo  di tecnici e professori proprio allo scopo di mettere ordine nei conti pubblici?
Nel 1924, dopo soli 18 mesi di governo, l'allora Ministro delle finanze De Stefani raggiunse il pareggio di bilancio. In che modo? Facendo l'esatto contrario di Monti: rilanciando l'economia attraverso un vasto piano di opere pubbliche, mantenendo inalterata la già contenuta pressione fiscale e sottraendo il sistema bancario al controllo della finanza internazionale per porlo al servizio dell'economia italiana. Ciò ha portato alla nascita di nuove aziende, all'aumento dell'occupazione con conseguente incremento delle entrate fiscali che hanno permesso, fra l'altro, di finanziare il nascente Stato Sociale.

Oggi il principio dell'interesse nazionale, che ha ispirato i governanti dell'epoca, è stato sostituito dal dogma capitalista del libero mercato che tanto piace alla destra e non dispiace alla sinistra (che ha capito da che parte gira il vento) e i risultati li stiamo pagando tutti (tutti tranne i politici, i mafiosi e i corrotti che in questo sistema ci sguazzano).

Giunti a questo punto non ci resta che sperare in Grillo che essendo un comico, da statista, perlomeno, ci farà... ridere.

Circolo Culturale Excalibur - Varese

martedì 11 dicembre 2012

Dimissioni con la condizionale. N. Forcheri



Monti è andato da Napolitano sabato 8 dicembre per avvertire che rassegnerà le dimissioni poiché, essendo stato sfiduciato dal PDL sul Decreto crescita e sviluppo bis e la legge sui costi della politica, venerdì 7 dicembre alla Camera,  non ha più la maggioranza. Dimissioni con condizione, o meglio, con la condizionale, o meglio con condizionalità, quel neologismo eurocratese scoperto con l'austerità in salsa BCE, in occasione della famosa lettera di Trichet a Berlusconi: la condizione è che sia definitivamente approvata la legge di stabilità , la condizionalità è che aumenti l'IVA, si riduca la spesa sanitaria, si svenda il demanio e altre chicche di perfidia prudenziale (cfr. Trattati UE: il diavolo è nei dettagli). Del resto, dal relatore Grilli, cosa pensate che ci si possa aspettare visto che era il presidente del gruppo che si è occupato della redazione del MES? 

Grilli presidente della commissione economica e finanziaria, e Tremonti alla firma della prima versione del MES, l'11 luglio 2011
Monti, quindi, ha dichiarato, con il beneplacito di Re Giorgio, che darà le dimissioni a una data indefinita, forse tra un mese. Nel frattempo, il governo non avendo più i numeri, sarà provvisorio. Per tradizione, nella provvisorietà sono sempre stati votati i provvedimenti più perfidi in assoluto. Si noti poi che il tutto avviene come per caso proprio sotto Natale.
Gatta ci cova quindi: è chiaro che si sono messi d'accordo, tranne mossa repentina dell'ultimo momento, franchi tiratori in cui confidiamo ma senza illuderci, visto che la candidatura di Berlusconi è calata come una ghigliottina assieme alla promessa di approvazione dei provvedimenti che sono già in Parlamento.
Attenzione, Berlusconi ha fatto più che bene a staccargli la spina, a quel burattino della Goldman Sachs, ma quello che diciamo è: perché non gliela stacca del tutto? Perché non dichiara alto e chiaro che non voterà le leggi di bilancio, e la legge stabilità oltre al decreto sviluppo? Comincia molto male questa campagna elettorale, peggio non si può.
Sono ancora da approvare, e quindi in bilico, il decreto Ilva, la legge di riduzione dei costi della politica, la finanziaria per il 2013, il decreto sviluppo e la legge di stabilità, le di cui gioie sono esposte in questa tabella, http://www.altalex.com/index.php?idnot=19441

LEGGE DI STABILITA' 2013
(testo approvato dal CdM il 9 ottobre 2012)
LA TABELLA DELLE NOVITA'
AnticorruzioneUn Commissario a costo zero presiederà la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle P.A.
AssicurazioniL'acconto sulle riserve tecniche delle assicurazioni sale dallo 0,35% allo 0,50% (2013) per poi scendere allo 0,45% (2014).
BancheLe deduzioni riconosciute alle banche per il maggior valore riconosciuto al riallineamento per l'imposta sostitutiva sono posticipate di 5 anni.
ChiesaIntroduzione dell'Imu sugli immobili della Chiesa dal 1° gennaio 2013.
Deduzioni e detrazioniModifiche per i redditi superiori a 15mila euro annui dal 2012:
  • deduzioni: franchigia di 250 euro;
  • detrazioni: tetto massimo a 3mila euro.
DemanioI beni demaniali potranno essere messi in vendita attraverso fondi immobiliari.
DisabiliSalta (nella prima bozza del testo era prevista) la decurtazione del 50% della retribuzione per i 3 giorni di permesso previsti al mese.
EsodatiIstituzione di un fondo specifico con dotazione 2013 pari a 100 milioni di euro.
Giustizia amministrativaAumenta il contributo unificato per tutti i tipi di procedimento.
Imprese, arti e professioniLa deducibilità delle spese scende dal 27% al 20%.
Impugnazioni civiliRaddoppiano le somme del contributo a carico del proponente in caso di soccombenza integrale o di impugnazione che venga dichiarata inammissibile o improcedibile.
Intercettazioni telefonicheAl via una tariffa "flat" al fine di ridurne i costi.
IrpefDiminuiscono dal 2013 i primi due scaglioni: dal 23% al 22% (redditi fino a 15mila euro) e dal 27% al 26% (redditi fino a 28mila euro). Invariata la soglia di reddito non tassabile: 7.500 euro.
IVAAumenterà di un solo punto (dal 10% all'11% per i generi alimentari e dal 21% al 22% per quanto riguarda l'aliquota ordinaria) dal 1° luglio 2013. Dimezzato quindi l'iniziale aumento previsto di due punti.
PatronatiPrevisti tagli sia per il 2014 (30 milioni di euro) che per il 2015 (30 milioni di euro).
Pensioni di guerraAssoggettamento ad Irpef.
Quote latteLa riscossione delle multe per lo sforamento delle quote latte torna di competenza di Equitalia.
RicercaAlcuni enti specifici potranno aumentare il proprio budget del 4% annuo.
SalariImpegno a ridurre la tassazione sui salari di produttività per 1,6 miliardi di euro nel biennio 2013-2014 (previo accordo tra le parti sociali).
SanitàTagli per 1 miliardo di euro derivanti da riduzione di spesa per l'acquisto di beni, servizi e dispositivi medici.
ScuolaL'orario di lavoro passa da 18 a 24 ore per i docenti delle scuole medie e superiori, uniformandosi all'orario degli insegnanti delle elementari.
StataliBlocco per un altro anno del rinnovo dei contratti.
Super CNRE' sparito dal testo iniziale l'accorpamento degli attuali 12 enti di ricerca in uno unico, il Centro Nazionale delle Ricerche (sotto il quale avrebbero dovuto confluire anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l'Agenzia Spaziale e l'Istituto di Fisica Nucleare). Viene invece dato mandato al presidente del CNR di coordinare una "consulta dei presidenti" dei vari Enti che dovrà procedere ad un riordino che garantisce comunque "il mantenimento dell'identita' storica, l'attuale denominazione e l'autonomia scientifica e budgetaria" degli stessi.
Taglio del debito pubblicoSconto fiscale del 19% sulle erogazioni liberali al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato.
TrasportiStanziamento di 800 milioni di euro per studi e progetti e di ulteriori 1,6 miliardi (2013) per il trasporto pubblico locale.
Tobin TaxIntroduzione della tassa sulle transazioni finanziarie (sono esclusi i titoli di Stato).
UniversitàIl budget potrà crescere del 3% annuo.

Ora, oltre al fatto che Berlusconi approverà molto probabilmente la Legge stabilità che noi non vogliamo, poiché comprende ulteriore depauperamento del paese con l'aumento di un ulteriore punto percentuale della tassa sui poveri, l'IVA, e altre carognate tipo la tassabilità a partire da miseri 7500 euro lordi annui rimasta invariata (unico paese in Europa forse tranne la Grecia dove sebbene la prima aliquota fiscale sia così spudoratamente al di sotto di qualsiasi livello di povertà, continuano a rintronarci  con il leitmotiv dell'evasione fiscale), il raddoppio delle spese in giudizio, l'aumento generale delle polizze assicurative, altri regali alle banche... è chiaro che il duo Berlusconi/Bersani, con l'eccezione dell'ago della bilancia Grillo (Casaleggio/Sassoon) il gallo (cfr. Grillo il Gallo?), non fa che riproporre il vecchio, becero modello antidemocratico della partitocrazia e degli accordi pre e post elettorali di personaggi calati dalla pirlamide, frustrando come al solito le forze vive e giovani del paese, che magari vorrebbero fare politica e che ne avrebbero tutti i numeri, le competenze, e il sacrosanto diritto.
La presentazione della candidatura di Berlusconi ha indispettito non solo i suoi avversari, ma la base stessa del PDL, i cosiddetti formattatori (cfr. Addio alle primarie del PDL, i formattatori salentini gridano la delusione.html ) che si lamentano perché si stavano preparando al ricambio generazionale e speravano in un minimo di democrazia con le primarie del PDL.
Da qualche anno a questa parte fanno sempre così: ci prendono completamente di sorpresa in modo che non possiamo organizzarci per presentare delle liste degne di questo nome, ci sbarrano l'accesso alla TV, e ci costringono a elezioni improvvisate e anticipate, ma concordate tra di loro, i matusa della politica calati dall'alto. Ed è chiaro quindi che porcellum+elezioni improvvisate daranno sempre i soliti risultati: la museruola al popolo e alle sue forze vive, e campo libero ai soliti inciuci, Berlusconi ha già dichiarato del resto, subito rifiutato, ma è tutto teatrino, di aprire all'uomo delle banche per eccellenza del PD, Renzi, secondo solo a Bersani (ma il PD dovrebbe chiamarsi per antonomasia PB).
Del resto l'annuncio della sua candidatura ha ricominciato a prestare il fianco alla solita spaccatura disastrosa, manichea e manipolatoria "Berlusconi si, Berlusconi no", dove tra i due litiganti il terzo gode e soffia sul fuoco,  versandoci pure l'olio: ha cominciato il kapò rotschildiano presidente del PE, Schultz che dall'alto della sua medaglia d'oro Nobel (cfr. cerimonia ieri: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2012/12/10/Nobel-la-Pace-Ue-Monti-Draghi-platea_7930276.html), si intromette con dichiarazioni inaudite e non richieste (cfr. Berlusconi è una minaccia per l'Italia ) -  e spuntano qua e la campagne massicce come minimo di cattivo gusto contro B.: i soliti diversivi per separare il paese e seminare  zizzania nel panorama italiano e farci dimenticare l'essenziale, cioé le leggi che stanno per approvare, il MES già approvato, e dulcis in fundo, la mancata riforma della legge elettorale.
E' chiaro che i Rotti ci vogliono far litigare su "Berlusconi si, Berlusconi no", che come un pendolo ipnotizza il popolo, sta al popolo non cascarci e organizzarci.
Perché se in altre sedi ho attaccato gli attacchi strumentali e finanziari a Berlusconi che avevano il chiaro intento e scopo di farlo desistere da alcuni suoi progetti e velleità sovraniste e popolari (tacciate di populiste), questa volta il giro è cominciato malissimo, ma starò a guardare: voterà o no la stabilità? Il bilancio? Lo sviluppo? Temo proprio di si, visto che lo ha dichiarato e visto che si tratta proprio dell'accordo dietro le quinte, verosimilmente per potere godere del lasciapassare in politica dei big player finanziari, di cui è sempre stato un border line, e potere godere di certa immunità contro attacchi speculativi alle sue aziende e alla sua persona dalla magistratura.
Prometterà sicuramente di eliminare l'IMU prima casa e di aumentare il contante, ma non basta assolutamente, e poi quale contante se la massa monetaria scarseggia matematicamente? (cfr. Pochi spiccioli all'Italia)
Prometterà di ridurre le tasse, OK, va benissimo, ma poi che fare con spread e debito pubblico? Tanto vale Silvio annunciare a reti unificate gli altarini che oramai il popolo sta capendo. O dobbiamo sperare che Nibiru si schianti sulla terra provocandone l'apocalisse, per sperare in un giubileo?
La demonetizzazione dei PIIGS continua, e nessuno di questi  lo dice chiaramente, interroga il parlamento o si indigna.
Nel frattempo è venuto fuori che la Deutsche Bank (cfr. http://www.stampalibera.com/?p=57157) ha truccato i conti occultando 12 miliardi di perdite per non ricevere gli aiuti UE – che portano la iella, oramai lo avranno capito anche i bambini – mentre l'Unione europea, però, per la precisione la sua famigerata Direzione Concorrenza, di cui tutti i commissari senza eccezione devono essere iniziati al Bilderberg, ha permesso gli aiuti di Stato tedesco alle banche tedesche in difficoltà, senza per questo subire le scure dell'UE in materia di Concorrenza. Si vede che gli aiuti nazionali sono più 'agevolati' di quelli UE...(cfr. Www.agenceurope.com e https://twitter.com/AgencEurope ).
Come vedete se l'Italia facesse la stessa cosa con le sue banche, avremmo subito qualche multa da pagare, così come abbiamo la multa del tutto iniqua, che sarebbe da non pagare avessimo le palle, per le quote latte artatamente limitate mentre tutti i produttori di latte europei protestano per le quote latte troppo generose, oppure i vari spezzatini suggeriti dall'UE, Eni/Snam e Finmeccanica, deprivate della golden share per ordine dell'UE (ENI, Enel, Telecom e Finmeccanica), il divieto per l'Alitalia di concentrarsi o di ricevere aiuti di Stato mentre le altre multinazionali di altri Stati possono spesso concentrarsi senza che l'UE batta ciglio, ad esempio nel caso Air France KLM, che si predestina a diventare la padrona di Alitalia, delle sue rotte, dei nostri cieli, e Suez Gaz de France che ha creato in tal modo un monopolio immondo soprattutto in Italia con Cofatech che poi per perdere le tracce ha cambiato nome: monopolio dall'abuso di posizione dominante nella nostra acqua pubblica nei rifiuti negli inceneritori nell'illuminaizone pubblica e in altri servizi elettrici per gli ospedali per non parlare di dighe elettriche e di Tirrena Power, quella che inquina in modo spudorato e letale il mare di Savona, ma li, contrariarmente all'Ilva nessuno dice niente. Per non parlare degli aiuti di stato consentiti a Ryanair, in modo del tutto fazioso e tirato per i capelli, dalla magistratura europea. O delle decisioni europee che costringono de facto i nostri comuni a privatizzare con bando di gara tutti i servizi pubblici locali, dall'acqua ai rifiuti e le spiagge demaniali concederle ai grossi player internazionali.
Hanno deciso di sacrificarci come maiali da scannare, e il peggio è che lo stanno facendo con la complicità, il tradimento, l'infamia di chi dice di rappresentarci. Ma chi ve lo ha chiesto? Fatevi da parte e lasciate spazio ai veri tecnici, i quali devono servire i politici i quali devono servire il popolo e i suoi fabbisogni, in nome di certo umanesimo di cui saremmo la culla e non il contrario, com'è il caso oggi, il popolo che serve i politici i quali si sottomettono ai tecnici, i quali adorano il dio denaro e profitto e servono i loro padroni occulti che tirano le fila e corrompono tutti i governi del mondo con la loro stampa moneta.
Io mi propongo per illuminare i politici provinciali che non hanno capito l'importanza, le trappole, le ingiustizie dell'UE o che avendole capite non sanno come fare. Sperequazioni geopolitiche insite nella scacchiera europea.
O che avendole capite, hanno sicuramente subito una sorta di anestesia ipnotica a giudicare dal voto del Trattato di Lisbona il 31/7/2008 (cfr. http://parlamento.openpolis.it/votazione/index/id/19831/sf_highlight/trattato+lisbona e qua al Senato http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Votel/0047/vot_a.htm ): impressionante, neanche un'astensione, neanche un voto contrario, non uno, dico bene, non uno ha votato contro quel famigerato testo, gli unici che non hanno votato erano assenti o in missione, di cui personalità di peso dal punto di vista tecnico-mondialista come la Emma Bonino, Amato, ben tre ex Presidenti della Repubblica (Cossiga, Scalfaro e Ciampi), nonché Andreotti, ma anche Veronesi e Cuffaro, Dell'Utri, De Gregorio e pochi altri. ecc. Perché consapevoli del rischio di essere giudicati un giorno per alto tradimento? Del resto molti degli assenti avevano già pagato il loro tributo all'altare del globalismo bancocratico e avevano ottenuto ampiamente le loro credenziali di fronte  ai padroni occulti del NOM, chi con i governi tecnici scellerati, chi con l'adesione al Bilderberg....E' lecito chiederci cosa succede in quei casi al Parlamento: voto sotto ipnosi, dietro ricatto, dietro minaccia, dietro ricompensa, per omertà? Le ipotesi sono lunghe...e del tutto legittime.
Un'ultima chicca: lunedì 3 dicembre sono state rese pubbliche le conclusioni per il vertice del Consiglio europeo del 13/14 dicembre – sempre ste date esoteriche, hanno rotto alla fine, ma pensano che non ce ne accorgiamo? - dove si prevede che il MES potrà istituzionalmente formalmente finanziare direttamente le banche dei paesi dell'eurozona: cioé quello che i nostri pappagalli di giornalisti chiamano fondo salvastati, in realtà sarà a tutti gli effetti e per statuto e per diritto divino un fondo salva-banche e pertanto affossa Stati. Per chi come noi sa come le banche creano moneta dal nulla, anzi da meno del nulla, dal nostro debito, questa dovrebbe essere la beffa delle beffe e provocare una rivoluzione di pensiero: tutto un popolo dovrebbe svegliarsi e non pagare, non prima di avere spiegato tutte le motivazioni in tutti i media. Ma la paura attanaglia i nostri politici che sanno che ciò equivarrebbe a un atto di guerra, e abbiamo i nostri coloni/invasori in casa, 113 basi NATO USA per farci desistere da mosse di questo tipo. Basterebbe che si sapesse, diffondere l'informazione per innescare un circolo virtuoso di presa di consapevolezza e di ripresa in mano della nostra sovranità senza aspettare il permesso di nessuno.
Perché è nostra, per Costituzione, che è al di sopra delle leggi, e le leggi traditrici vanno abolite così come i trattati internazionali. Ma noi aspettiamo da una vita una vita decente che non arriva, e questo perché? Per mantenere in vita una tecnocrazia non eletta che delibera sulla lunghezza delle banane e la consistenza dei piselli, le quote latte che possiamo produrre o i semini che non possiamo né vendere né scambiare, o gli OGM che dobbiamo mangiare, le scie chimiche che dobbiamo respirare, i farmaci che dobbiamo subire in caso di malattia; oppure i prodotti che dobbiamo importare per trattati commerciali UE, le persone che dobbiamo assumere a condizioni del loro paese d'origine, e tante altre imposizioni e prepotenze volte a toglierci dignità, personalità, storia, e libertà. In poche parole la bancarizzazione o la finanziarizzazione dell'economia. Per non parlare del debito fraudolento.
E' l'ora di ignorarli e di organizzarci. Di riprenderci il nostro paese, il nostro patrimonio e di stampare moneta. Paesi inaspettati e alleanze impreviste sorgeranno all'orizzonte, a partire dalla Grecia, il Venezuela, l'Argentina, la Russia, la Bolivia, l'Ecuador e tanti altri, forse tutto il bacino del Mediterraneo tranne inizialmente Israele e i feudi del petrodollaro, ma la nostra posizione farà macchia d'olio.

Cosa aspettiamo?

Nicoletta Forcheri
10 dicembre 2012

venerdì 7 dicembre 2012

Se sparisce l'iperbole



Se sparisce l'iperbole dall'orizzonte italiano, sparisce l'essenza stessa della nostra cultura  e con essa la libertà di esprimersi. Succede con il caso Sallusti, condannato per un'iperbole neanche scritta da lui. Un'iperbole che stranamente invece di riunire l'Italia nella difesa sacrosanta della libertà di espressione, ha trovato una sorta di muro di gomma, provocando persino reazioni tiepide, per non parlare di quelle compiaciute, della categoria, e altri infami silenzi. Vedasi la reazione di Barbacetto (1) che ribadisce il concetto di "reato grave" mentre Sallusti sta tenendo un discorso di difesa del principio e della categoria che è anche la sua. Vuoi per pavidezza,vuoi per vigliaccheria, vuoi per plagio, non si rendono conto, i colleghi, che così facendo stanno firmando la loro stessa condanna a morte. [i-pèr-bo-le] s.f.
  • 1 Figura retorica che consiste nell’ingigantire o diminuire la realtà per rendere più incisivo il proprio discorso (p.e. te l’avrò detto mille volte) 1 sf figura retorica consistente nell’esagerazione, per eccesso o per difetto, di un concetto oltre i limiti del vero.
Iperbole dolosamente ignorata dalla società ignorante,  sotto influenza aliena, plagiata. Una ipnosi di massa che fa confondere i significati, capovolgere le nozioni, non riconoscere le figure e disconoscere le elementari regole della retorica. E questo spiega la reazione della massa. Plagio, “assoggettamento di una persona al proprio volere fino ad annullarne l'autonomia intellettuale e psicologica”: è un caso che tale reato sia stato cancellato proprio dalla magistratura? (cfr. Euroschiavi, di Marco Della Luna).

Che cosa aspettarsi da un popolo bue completamente plagiato nell'assoggettamento totale? Non un granché, prima di averlo decondizionato, con un'opera amorevole fatta di pazienza, dedizione e ingratitudine, oltre che di competenze acquisite e di controllo di sé. E questo sarebbe il compito anche dei giornalisti. Ma lo fanno? No. 

 Un popolo che sotto effetto di plagio, si fa continuamente menare per il naso, esattamente come i buoi condotti dall’anello nelle narici, in tutte le questioni attinenti alla sua stessa libertà e sovranità, come quella di emettere moneta, deciderne la quantità e la destinazione della stessa? E che sotto effetto di plagio e di specularità scimmiesca continua a vituperare i pochi che dicono o fanno qualcosa a loro vantaggio, solo perché marchiati dalla propaganda dei veri occulti padroni del sistema? Manipolati dagli stessi nella loro rabbia revanscista e voglia di  punizione collettiva di tutta una casta. A che pro?

 Un popolo, plagiato nel credere, supino, che Sallusti abbia dichiarato il falso, e che "adesso paghi, come tutti", visto che “anche quelli della casta devono pagare”, del resto “ha sempre difeso Berlusconi”, e “lui fa parte della casta” come gli altri, tutte frasi ricorrenti sul net persino dai più insospettabili dei “complottisti”. Intelligente, Sallusti, ha rigiocato la carta dell'iperbole, o del paradosso, persino nella reazione, 'violando'  i domiciliari e recandosi in ufficio venerdì, per smascherare la sproporzione e l'iniquità della pena, e confidare in un sussulto della società, dei giudici, della politica, della gente, delle persone. Un sussulto che è mancato crudelmente in quella che è una lotta umana e degna  per un principio, quello dell'inviolabilità degli uffici stampa, platealmente violato l'altro giorno, e della sacralità della libertà di stampa, purtroppo già gravemente intaccata. 

 Il popolo bue è plagiato, i giornalisti alcuni si, altri vigliacchi e i suoi nemici, maestri in retorica, usano quest'ultima contro di lui e quello che rappresenta... 

 Perchè lui, Sallusti, rappresenta due giornali che non hanno fatto altro che diffondere notizie vere in contrasto con il pensiero dominante su banche, tecnocrazia, e persino signoraggio. Mentre  se si dovessero arrestare tutti quei giornalisti che hanno scritto il falso e/o esagerato e/o che abbiano difeso opinioni non allineate, le carceri sarebbero piene, soprattutto se a giudicare il falso è una magistratura che non è super partes, e si sente vittima, ma è solo vittimista, di un presunto attacco dove sono stati semplicemente esagerati certi termini come 'costretto', 'assassinato' e 'pena di morte', per illustrare meglio una causa. 

 Sallusti è condannato per falso tramite un falso. Primo perché l'articolo incriminato, è falso che lo abbia scritto lui, lo ha scritto Farina sotto mentite spoglie "Dreyfus", per recondite e misteriose questioni di 'servizi segreti', da approfondire ( Sallusti ne avrebbe scritto un altro, incriminato pure lui, ma non l'ho trovato).

 Sallusti sarebbe quindi passibile di ‘omesso controllo’, altra nozione obbrobriosa per la libertè di stampa, essendo notorio che è matematicamente impossibile verificare ogni singola parola ogni santo giorno: pertanto, se si comincia ad applicare tale fazioso reato a tutti i direttori di quotidiani, si apre la strada a qualsiasi tipo di abuso censorio e a qualsiasi arresto arbitrario per questioni personali e altri reati di opinione. 

 E' falso poi che sia stato dichiarato il falso: nel contesto dell'iperbole, la tredicenne sarebbe stata costretta dal giudice ad abortire. Un'iperbole non va presa alla lettera, e questo sia giudici che giornalisti lo sanno. Ma è altrettanto vero che è opinabile il fatto che una minorenne non autonoma finanziariamente abbia la piena facoltà di decidere e di scegliere se tenersi un neonato....Qua c'è un margine di dubbio molto ampio, inversamente proporzionale al grado di libertà effettiva di cui può effettivamente godere una minorenne in quelle condizioni. 

 A parte che  quanto sia stata costretta, al limite, è poco pertinente per la difesa del diritto alla nascita. Perché si trattava di una generica astrazione iperbolica che prende spunto da un  fatto concreto, messo volutamente in secondo piano, per assurgere alla generalità della perorazione di una causa.

E' falso infine che Sallusti non abbia mai voluto rettificare la notizia poiché egli non ha mai ricevuto la richiesta in tal senso, stando a quanto afferma. L'ha rettificata e se ne è scusato, tardivamente, Farina, in Parlamento, che è stato esonerato della pena. Sallusti non si è piegato, per questo adesso paga. 

 Infine è opinabile che si sia trattata di diffamazione, in quanto nell’articolo incriminato non figurano mai i nomi dei protagonisti, né quelli del giudice, né quelli dei genitori e della ragazza, poiché come detto sopra, è chiaro che siamo in un genere retorico di strenua difesa di un concetto, il diritto alla vita degli embrioni, che prende solo come spunto il fatto concreto, lo prende come scusa per approfondire un'idea, un'opinione. 

 Viceversa è verissimo che i magistrati si sono accaniti, aggravando una pena pecuniaria di 5000 euro, che è la prassi in questi casi, con l'arresto a 14 mesi, fino alla negazione della condizionale per la “pericolosità” del soggetto,  la sua "spiccata capacità a delinquere, dimostrata dai precedenti penali dell'imputato" (solo sette condanne di diffamazione), e una "illecita strategia di intimidatrice intolleranza, di discredito sociale, di sanzione morale, diretta contro il magistrato" si legge nelle motivazioni della Cassazione. 

 Un reato di opinione trasformato in reato di falso che prende in realtà origine dalla colpa di lesa maestà della magistratura. Un accanimento tanto più odioso e manipolatorio, "doloso", quanto  i magistrati e gli avvocati conoscono benissimo la retorica e le sue figure, di cui l'iperbole, usata quotidianamente per illustrare e difendere le varie argomentazioni. 

 Senza l'iperbole sparisce infatti l'arte oratoria di politici e avvocati, di innamorati e poeti, di commercianti e comici: vi par poco? 

 Senza l'iperbole sparisce la satira. 

 Sparisce infine l'arte letteraria di quel gran maestro di giornalismo che fu I. Montanelli, fondatore  del Giornale che si esprimeva in un linguaggio colorito, barocco, espressivo e iperbolico, e non è certo un caso che il suo migliore allievo Travaglio, che usa l'iperbole in tutte le sue comparse oratorie, e che l'ha usata estensivamente contro B., pur trovandosi dall'altra parte della “barricata”, dalla redazione del Fatto Quotidiano di Barbacetto, sia l'unico a difenderlo per una questione di principio. 

 Ma non è abbastanza, Travaglio, dov'è la tua verve oratoria e il tuo stile iperbolico, per difendere tutti voi e la libertà di stampa di tutti noi? 

 Come mai tu, maestro di iperboli contro B. e colleghi, non hai mai scontato la prigione? Forse perché hai sempre difeso la magistratura bancaria? 

 Viceversa non si può spiegare l'accanimento su Sallusti, se non si pensa al suo ruolo di direttore di Libero e del Giornale, due quotidiani che hanno pubblicato articoli di fuoco contro la bancocrazia, (cfr Monti lavorava per il nemico dell'Italia, 4 dic 2012), e numerosi articoli del Giornale contro la dittatura dell'euro, il signoraggio e la sovranità monetaria, Ida Magli e Magdi Allam (cfr. Basta moneta unica. L'Italia ora torni a stampare valuta), e altri (cfr. http://www.ilgiornale.it/search) Ma poi Dreyfus, lo pseudonimo non poteva essere più profetico e azzeccato. Dreyfus rimanda infatti all'affaire omonima, un caso eclatante di errore giudiziario nei confronti di un ufficiale ebreo dell'esercito francese, nella Francia della terza Republica, ingiustamente accusato di tradimento e condannato ai lavori forzati a vita nel 1894 – per avere presuntamente passato dei documenti al nemico, cioé ai tedeschi. In un clima intriso di antisemitismo, l'affaire Dreyfus divise due campi, gli 'internazionali', favorevoli a scoprire la verità a tutti i costi, che volevano riaprire il processo, campo difeso dallo scrittore Emile Zola con il suo J'accuse  sui quotidiani, lettera diretta al presidente della Repubblica che faceva tutti i nomi del depistaggio e degli errori giudiziari, e quelli per la ragion di stato, nazionalisti e reazionari, che furono persino tentati di ristabilire un regime autoritario cercando di organizzare un golpe. L'innocenza del condannato verrà poi completamente ristabilita, solo dopo dieci anni di detenzione, e la grazia ricevuta dal presidente della Repubblica.

 Mutatis mutandis, l'affaire Sallusti potrebbe diventare la metafora di un'affaire Dreyfus all'italiana, con due campi, questa voltain un clima intriso di anticristianesimo, o i valori che esso rappresenta:  tra nazionalisti e internazionalisti, tra garantisti e anti garantisti, tra ligi a una magistratura bancaria e contrari alla stessa, oppure semplicemente  tra  i plagiati e i non plagiati, tra gli antiperbolici e gli iperbolici... i secondi con più margine di espressività... e ciò a prescindere dal campo di appartenenza, pro o contro B. ossessione tutta italica ma inculcata dai nostri coloni e ancora operante persino in casi come questi.   

 Nicoletta Forcheri 6 dicembre 2012