giovedì 22 marzo 2012

Un AUSTEROide colpisce l'Italia: muore la democrazia


DENUNCIA DEL PDA:SOSPENSIONE DELLA DEMOCRAZIA


Il vertice fra i Segretari politici di PDL, PD e UDC e l’attuale Presidente del Consiglio, di cui oggi si è avuta notizia, ha concluso la fase politica del “governo tecnico”. Secondo quanto riferito dalla stampa, nel corso del vertice è stato raggiunto un accordo relativo a misure in tema di Giustizia e di Lavoro cui il Governo darà esito. Agendo non più di propria iniziativa tecnica ma per mandato politico, con un accordo di merito fra forze parlamentari, esso diviene governo politico a ogni effetto. Nel nostro sistema costituzionale le maggioranze di governo si formano in Parlamento e il Governo in carica è dunque legittimo. La sua prassi, tuttavia, ha declinato verso una vera e propria sospensione della democrazia, dal momento che nessuna delle forze politiche di maggioranza ha avuto mandato dal proprio elettorato a compromettere nelle forme emerse dal vertice. Ciò è di particolare gravità quando le decisioni assunte pretenderebbero di ridurre diritti e reddito del lavoro dipendente, riversare il costo di tale politica elementare sulle piccole e medie aziende, preservando grande industria e sistema bancario, e intervenire sulla libertà dell’attività giudiziale, senza che il Popolo Italiano abbia potuto esprimere la propria volontà con l’esercizio del voto. Il Partito delle Aziende non ha dubbi sul fatto che il Capo dello Stato saprà opporsi al consolidamento di tale prassi e farsi ancora una volta garante dei diritti democratici e dell’integrità delle Istituzioni,impedendo che la sospensione del giudizio sull’operato degli eletti determinata dalla formazione di un governo tecnico che tecnico non è più, possa condurre a una modifica di fatto degli equilibri sociali ed economici esistenti, senza il necessario mandato elettorale del Paese.
PARTITO DELLE AZIENDE


Appunti per uno studio sulla bancocrazia totalitaria

Italia, dalla monarchia alla bancocrazia

I signori del signoraggio: appunti per uno studio sulla bancocrazia totalitaria privata
di Marco Saba, 22 marzo 2012


Mentre proseguo in solitaria il mio studio sui biglietti di stato e sulle contromisure, anche violente, adottate dalla bancocrazia privata, vedasi il mio recente articolo su Aldo Moro (1), la cui ultima puntata è che non si riesce a trovare il testo delle leggi (2) che normavano l'emissione delle 500 lire cartacee "biglietti di stato a corso legale" - argomento omesso anche dalla relazione del 1987 sul debito pubblico (3), mi sto facendo l'idea che, con la fine della monarchia, la corte composta dalle famiglie nobiliari sia passata direttamente a riscuotere il signoraggio attraverso la partecipazione societaria negli istituti di credito.
Infatti, cercando Giuliano Passalacqua (4) sui motori di ricerca, arrivo quasi per caso alla compagine societaria della Cassa di Risparmio di Firenze nel 2003. Vale la pena riportare l'elenco dei soci e lasciare che il lettore da solo ne tragga le conseguenze:




ASSEMBLEA DEI SOCI DELLA CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE (2003) (5)

ACIDINI Cristina
ADORNO Francesco
ANTINORI Piero
ARECCHI Tito
ASCHENGREEN PIACENTI Kirsten
ASSO Paolo
BALDINI LIBRI Massimiliano
BARABINO Carlo
BARBOLANI DI MONTAUTO Fabrizio
BARCALI Sandro
BARDINI Ferruccio
BARTOLINI BALDELLI Luigi
BARTOLOZZI Guido
BARUCCI Piero
BASSI Stefano
BECHERUCCI Raffaele
BENEDETTI Aureliano
BERNABEI Ettore
BERNI Giancarlo
BERTOCCHINI Ugo
BICHI RUSPOLI FORTEGUERRI Guccio
BLASI Paolo
BOCCA Bernabò
BOMPANI Aldo
BONECHI Giampaolo
BONONI Loris Jacopo
BUGLI Vittorio
BUITONI Bruno
BUSI Giampiero
BUYET Alessandra
CALAMARI Mario
CAMPAIOLI Paolo
CANGIOLI Carlo
CAPPONI Neri
CAPPUGI Luigi
CARMI Cav. Lav. Alberto
CECCUTI Cosimo
CECCUZZI Sergio
CIPRIANI Curzio
CORSI Francesco
CORSINI Filippo
D’AYALA VALVA Giuseppe
DE SANCTIS Vittorio
DELLA GHERARDESCA Guelfo
DINI Dino
DODDOLI Giovanni
DONATI Mario
FABBRINI Mario
FARULLI Piero
FAUCCI Riccardo
FAZZINI Marcello
FERRAGAMO MILETTI Wanda
FERRONI Enzo
FOLONARI Ambrogio
FONNESU Alberto
FORTINI Ferruccio
FRATI GUCCI Laura
FRATINI Corrado
FRESCOBALDI Vittorio
GALEOTTI FLORI Mario Alberto
GALGANI Vasco
GALLI Renato
GAMBACCINI Piero
GIANNOZZI Luca
GINORI CONTI Ginolo
GINORI LISCI Lionardo
GIUSTINIANI Paolo
GONDI Bernardo
GONDI Bonaccorso
GREGORI Guglielmina
GREMIGNI Michele
GROSSI Paolo
GUICCIARDINI CORSI SALVIATI Roberto
GUICCIARDINI Ferdinando
GUIDUCCI BONANNI Carla
LAVEZZINI Valter
LESSONA Carlo
LIVI BACCI Massimo
LUCIFERO Mario
LUSSU Lucio
MALENCHINI Luigi
MANCINI Fiorenzo
MANNONI Giovanni
MANTELLASSI Luca
MARACCHI Giampiero
MARCHI Carlo
MARCHI Francesco
MARGANI Franco
MARGIOTTA BROGLIO Francesco
MARINELLI Augusto
MAROTTI Antonio
MARTELLI CALVELLI Marco
MARTINI BERNARDI Neri
MARZILI Pier Giovanni
MASIERI Marcello
MASTERSON Patrick
MAZZEI Lapo
MILIANTI Carlo
MORBIDELLI Giuseppe
MORELLI Luigi
NAPOLEONE Raffaello
NENCIONI Giovanni
NICCOLAI GAMBA CASTELLI Fabrizio
NICCOLINI DI CAMUGLIANO Lorenzo
ORLANDO Luigi
ORSI Sergio
PACINI Pierfrancesco
PALLINI Marcello
PAOLETTI Enrico
PAOLUCCI Antonio
PASSALACQUA Giuliano
PECCI Alberto
PESCI Alessandro
PINTO Nicola
POGGIOLINI Foscolo
PONTELLO Ranieri
PRIMICERIO Mario
PUCCI DI BARSENTO Laudomia
PUCCINI Lapo
RICASOLI FIRIDOLFI Bettino
RICCI Renzo
RIMBOTTI Giovanni
ROSSELLI DEL TURCO Niccolò
ROSSI FERRINI Pierluigi
RUCELLAI Cosimo
RUSSO Pasquale
SAMOGGIA Franco
SANTORO Riccardo
SARRI Adriano
SARTI Roberto
SARTORI Giovanni
SCARAMUZZI Franco
SERRA Francesco
SIGNORINI Giancarlo
SILIANI Pier Luigi
SOCINI GUELFI Luigi
SPERANZA Edoardo
SPINOLA Franca
STANCANELLI Giuseppe
STEFANELLI Giuseppe
STROZZI GUICCIARDINI Girolamo
TANINI Francesco
TARGETTI Giampaolo
TODISCO GRANDE Giuseppe
TORRICELLI Raffaello
TOSI Piero
UGOLINI Ermanno
VARVESI Gianfranco
VEDOVATO Giuseppe
VELLUTI ZATI Simone
VERDIANI Luigi
VERDON Timothy
VICIANI Franco
VIVARELLI Roberto
ZAMPI Giancarlo
ZAMPOLI Mauro
ZANARDI LANDI Antonio
ZANI Zito
ZANIERI Carlo
ZILERI DAL VERME Clemente


Note:

1) I tagli della Monti-nomics esasperano la situazione - 12 marzo 2012

2) Email a www.normattiva.it del 22 marzo 2012:

Da:





Marco Saba 
 A: redazione@normattiva.it
Oggetto: DPR e DM relativi a emissione 500 lire cartacee: scomparsi ? Data: 22/03/12 10:50


Egregia redazione,


perché nel vostro sito non compaiono i testi 

dei DPR e DM relativi all'emissione dei biglietti di stato da 500 lire 
cartacei emessi durante i governi MORO ?


Mi riferisco a:


1) DPR 20-06-1966, DPR 20-10-1967 del presidente Giuseppe Saragat
per le 500 lire cartacee biglietto di stato serie Aretusa,
e Legge 31-05-1966


2) DPR 14-02-1974, del Presidente Giovanni Leone
per le 500 lire cartacee biglietto di stato serie Mercurio,
e DM 2 aprile 1979


Questi dispositivi legislativi erano riportati su una faccia 

dei biglietti di stato da 500 lire.


Grazie per una risposta.


Marco Saba




3) 

MINISTERO DEL TESORO




DIREZIONE GENERALE DEL DEBITO PUBBLICO
RELAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI VIGILANZA
IL DEBITO PUBBLICO IN ITALIA1861-1987
Volume I - a cura del Direttore Generale Paolo Ranuzzi de Bianchi, Conte di Porretta e di Pian del Voglio (poi passato a un fondo Rothschild...). La relazione si ferma ai biglietti di stato fino al 1926, ignorando completamente le emissioni degli anni 1960-1970... Secondo me si tratta di una omissione criminale.




4) Giuliano Passalacqua, (1977) Il bilancio dello Stato, Milano, F. Angeli. (introvabile...)
Dal documento di cui alla nota precedente, "Secondo Giovanni Passalacqua "si possono far rientrare nel debito patrimoniale, seppure da questo nettamente distinte, le emissioni di monete e biglietti dello Stato il cui provento viene registrato nel bilancio e nel conto generale del patrimonio dello Stato tra le passività consolidate, perpetue e irredimibili".
E' esattamente quello che propongo di fare oggi, per uscire dalla crisi, anche concedendo di emettere biglietti a corso libero, anziché legale inteso come forzoso, basta siano accettati indietro dallo stato alla pari delle banconote private (e delle emissioni creditizie) denominate in euro attualmente circolanti. Tali biglietti avrebbero circolazione nazionale interna esulando dai criteri e vincoli di bilancio da suicidio imposti dalla BCE.