mercoledì 17 aprile 2013

Pappalardo: i fidi bancari sono spariti


Pupari, pupi, marinai e pescatori



Da tempo non andavo a Lampedusa. Mi è giunta d’improvviso una telefonata di un pescatore, che mi ha invitato a venire nell’isola: “Generale, abbiamo bisogno di lei. Qui le cose vanno male, proprio male”.
E siccome non sono come certi miei ex colleghi che fanno una cosa solo se c’è un utile per la loro carriera o per le loro tasche, ho preso l’aereo, che mi sono pagato, e mi sono ritrovato in una delle isole più incantevoli del Mediterraneo.
Al bar dei pescatori mi sono seduto alla veranda e, dopo aver preso un ottimo caffé, i pescatori alla spicciolata si sono affollati intorno alla mia persona.
Uno di loro mi ha detto che, nel momento in cui i governi, nazionale e locali, li hanno come al solito fottuti e dimenticati, molti pescatori hanno commentato con rabbia: “Se ci fosse stato Pappalardo, le cose non sarebbero andate così”.
Mi hanno raccontato che lo Stato ha messo a disposizione dei pescatori Lampedusani una nave insufficiente a rifornirli di materie prime, compreso il combustibile, prezioso per le loro barche, ma soprattutto ad imbarcare il pesce per la Sicilia. Per cui, dopo notti passate in mare, non trovando la nave capiente al porto, il pesce pescato in più si butta via.
Viva il Governo Italiano che continua a maltrattare i Lampedusani che però sanno che una scintilla è già partita dai fuochi rivoluzionari scoppiati in Nord Africa, che prima o poi accenderanno un incendio anche nella loro Isola.
Uno di loro, Giovanni mi ha raccontato, in un momento di serenità e distensione, come ha superato un esame per ottenere la patente di motorista abilitato, dato che lo Stato dopo tanti anni si è accorto che la sua patente di marinaio motorista non era più sufficiente a portare la sua barca, che lui guida da oltre venti anni.
Hanno addirittura chiamato da Catania un Tenente di Vascello per sottoporre quattro pescatori Lampedusani a “severi” esami.
A Giovanni hanno chiesto se sapeva usare l’estintore. Ha risposto no, perché nella sua barca non è mai scoppiato un incendio.
Il Tenente di Vascello è rimasto trasecolato.
Seconda domanda: “Sa che l’estintore va di tanto in tanto capovolto e agitato?”.
Risposta: “Non l’ho mai fatto perché ci pensa il mare ad agitarlo”.
A questo punto il Tenente di Vascello si è zittito.
Agli altri tre ha chiesto che cos’è questo e quest’altro e quest’altro ancora.
Risposta per tutto: “Lo so, ma non ricordo”.
Tutti e quattro promossi, con buona pace per il legislatore che si è inventato un’altra legge per un rinnovo di patente, che non serve a niente.
Totò avrebbe detto: “Ma, intanto, io pago!”.
Nota amara: con la patente di minore livello i pescatori potevano spingersi sino a 20 miglia. Adesso solo fino a 6 miglia. Ovviamente, per questa imposizione, che è apparsa un vero e proprio sopruso, i Lampedusani si sono spinti sino a 40 miglia.
Facessero così anche i Siciliani e gli Italiani! All’ennesimo sopruso, si dovrebbero organizzare per fare una bella rivoluzione, cacciando via pupari e pupi!
A proposito di pupari e pupi, Salvatore, un altro pescatore, mi ha detto che i fratelli Cuticchio, i noti pupari siciliani, sono stati largamente surclassati da Casaleggio e Grillo. Perché i Cuticchio hanno circa 70 pupi, mentre il comico e l’altro, che non si sa cosa faccia, ne hanno oltre 150, ma quel che è peggio li sanno manovrare meglio.
Peccato che il loro spettacolo piaccia sempre meno agli Italiani, che sono stanchi di essere presi in giro da politici falliti e da comici che li vorrebbero sostituire.
La Camusso, quella donna brillante che dirige la CGIL, che nulla ha fatto per tutelare la vita dei due Marò spediti in India, dove vige la pena di morte, ha detto di aver scoperto che lo Stato non ha più soldi per pagare la cassa integrazione a centinaia di migliaia di lavoratori. Per cui, ha organizzato una bella manifestazione, insieme a CISL e UIL, con tanto di bandiere, davanti a Montecitorio. C’erano quattro gatti, che hanno ripetuto i soliti slogan, che le macchine pulitrici del Comune hanno spazzato via insieme alle cartacce che alcuni cafoni avevano buttato a terra.
Un lavoratore ha gridato all’indirizzo di alcuni parlamentari, che dopo 50 giorni, non hanno ancora formato il governo: “Dato che non lavorate, come mai non applicano la cassa integrazione anche a voi? Certo, a voi la pagherebbero sempre, anche dopo che siete scomparsi!”.
Do un avvertimento agli Italiani che credono ancora nei vecchi partiti, ritornati alla carica, dopo il loro fallimento e quello successivo di Monti:
ATTENZIONE, ATTENZIONE: i fidi bancari sono spariti dalla circolazione. Erano prestiti finanziari che poteva erogare sotto la sua responsabilità ogni direttore di banca, erano prestiti che la banca riservava al ceto medio per un importo di circa 5/10 mila euro, per spese generiche sostenute dalle famiglie, dentista, elettrodomestici, ristrutturazione della casa, spese scolastiche, la figlia da sposare, e così via.
Su questa linea, spariranno quanto prima carte di credito e bancomat, che saranno riservati e concessi solo a coloro che avranno cospicui conti in banca.
Tra non molto questo sarà un Paese per ricchi e per extracomunitari danarosi che stanno rilevando tutte le piccole aziende fallite.
Tra vent’anni gli Italiani nel loro Paese saranno una minoranza etnica.
I Governi presenti e quelli che li hanno preceduti si sono comportati in maniera scellerata: non hanno mai voluto una riforma per la famiglia.
Ci ha provato a suo modo Casini, per sistemare la sua famiglia, amici e parenti, con le recenti candidature parlamentari.
In Italia non si fanno più figli, mancano il lavoro e gli asili nido, mentre la previdenza fa acqua da tutte le parti.
I Governi che verranno si dovranno preoccupare di aprire migliaia di centri Caritas, più carceri, e tutelare maggiormente la sicurezza pubblica nel momento in cui il ceto medio troverà il frigo vuoto e, non potendo più sfamare la sua famiglia, si incavolerà!
Mentre le Aziende falliscono, gli imprenditori licenziano o mettono sotto cassa integrazione i loro dipendenti, i Parlamentari continuano a fallire sotto gli occhi inorriditi degli Italiani
Saranno cavoli amari per tutti, ricchi e poveri. Già si notano le avvisaglie con i suicidi dei Carabinieri, oggi gli esseri umani più deboli, più isolati e più esposti della società, non potendosi difendere da taluni superiori arroganti, non potendosi sfogare con tutto ciò che sta al di fuori del loro mondo, divenuto angusto e ottuso, non potendo soddisfare le esigenze economiche della loro famiglia, ben sapendo che domani non potranno e non vorranno opporsi alla ribellione sociale ad un sistema che elargisce stipendi favolosi agli alti dirigenti dello Stato, auto blu, assicurazione, benzina, bollo auto, alloggi e tante altre cose gratis”.
Una volta c’era il COCER di Pappalardo, che si opponeva a taluni vertici e a questa classe politica.
Oggi c’è il SUPU di Pappalardo. Basta cercarlo sul web (www.sindacatosupu.it). Rafforzatelo con le vostre iscrizioni.

Roma, 18 aprile 2013

Antonio Pappalardo

Nessun commento:

Posta un commento