venerdì 7 giugno 2013

Europa: il forte ostacolo delle lobby bancarie


Berlusconi-Grillo: doppio attacco all’Europa tedesca

Pubblicato il 6 giugno 2013 20.51 | Ultimo aggiornamento: 6 giugno 2013 20.53
ROMA – Berlusconi-Grillo: doppio attacco all’Europa tedesca. Un’intervista al Foglio di Berlusconi (che uscirà venerdì 7 giugno)) e un post sul suo blog di Beppe Grillo sembrano convergere su un unico obiettivo: bisogna stanare la Merkel, costringerla a rivedere le posizioni della Germania, contrastare l’egemonia tedesca prima che sia troppo tardi. Un braccio di ferro va esercitato oggi, oppure, come sostiene Berlusconi, bisognerà ripensare le ragioni dello stare insieme, “trovare le proprie soluzioni nazionali o regionali, scomponendo i meccanismi dell’area dell’Euro”.
Non è possibile dover attendere le decisioni della Corte Costituzionale tedesca, o le elezioni di settembre, avverte Grillo: “Chi decide come saranno gli Stati Uniti d’Europa di domani? Perché non un referendum?” E’ la crescita, ovviamente, l’obiettivo di queste posizioni: obiettivo che gli “euro-scettici” (più op meno mascherati) ritengono impossibile stante il che il rigore tedesco ha posto sulla nostra capacità di dispiegare risorse fuori da vincoli fdi bilancio vissuti come una camicia di forza.
Berlusconi. ”Qui si misura – ha sottolineato l’ex Premier- la vitalità di un governo o la sua complicità più o meno consapevole con le forze negative e paralizzanti che premono contro una soluzione effettiva della crisi da recessione. Bisogna che il governo sappia con autorevolezza ingaggiare un braccio di ferro, senza strepiti ma con grande risoluzione, allo scopo di convincere i paesi trainanti dell’Europa, e in particolare la Germania di Angela Merkel, che siamo di fronte a una alternativa secca: o si rimette in moto in forma decisamente espansiva il motore dell’economia, compreso quello finanziario legato alla moneta unica, uscendo dalla paralizzante enfatizzazione della crisi da debito pubblico, oppure le ragioni strategiche della solidarietà nella costruzione europea, dall’unione bancaria a tutto il resto, si esauriscono e si illanguidiscono fino alla rottura dell’equilibrio attuale”.
Per Beppe Grillo, serve prima di tutto attrezzarsi con un “paracadute europeo”, perché la luna di miele con i mercati e lo spread basso non durerà, e al primo colpo di vento la speculazione tornerà ad aggredirci. Problema numero uno è l’affabilità delle banche italiane (12% di sofferenze bancarie contro il 18% della Slovenia che infatti, è il ragionamento, sarà costretto a chiedere aiuti).
Bruxelles deve decidere sul meccanismo di liquidazione delle banche europee in caso di fallimento per prevenire il circolo vizioso debito pubblico – banche. Vigilanza e regolamentazione unica europea sono obiettivi che trovano il forte ostacolo delle lobby bancarie franco tedesche, le stesse che hanno peggiorato la crisi rinviando la gestione del problema Grecia per avere il tempo di scaricare parte delle loro esposizioni. Lo stesso Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha ammesso recentemente che il ritardo dell’intervento in Grecia è stato il principale errore nella gestione della crisi, con il conseguente contagio della periferia d’Europa. Sono le stesse lobby che hanno annacquato i requisiti di Basilea e di ritardato la ripresa provocando il “credit crunch”, la stretta del credito, pur dl non ricapitalizzarsi. Senza l’ancora di salvataggio dell’Unione Bancaria, l’Italia non sarà mai in grado di gestire il peggioramento della crisi restando nell’Euro. (post del 6 giugno sul blog di Beppe Grillo)

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