domenica 31 marzo 2013

EURO: una guerra di classe con altri mezzi

Altro che fallimento: l’euro sta provocando ciò per cui è stato progettato dall’elite. Ecco come nasce una dittatura

 euro-scheletro.jpgL’euro ha centrato il suo obiettivo: ovvero quello di distruggere le nazioni europee in soli 10 anni! “L’idea che l’Euro sia un fallimento è stupidamente errata, l’Euro sta provocando ciò per cui è stato progettato dal suo ideatore e da quel 1% di oligarchi che l’hanno imposto”.

Così ha scritto il giornalista americano Greg Palast sul Guardian del 26 giugno 2012, ricordando che “l’ideatore”, Robert Mundell, ha sempre visto la sua creatura (l’euro) come l’arma che avrebbe spazzato via norme e regolamenti sul lavoro: “Ho conosciuto Mundell tramite il mio docente universitario Milton Friedman”.
Palast descrive bene l’idea di Mundell:
“L’Euro inizia davvero a svolgere il suo compito in tempi di crisi, infatti la moneta unica e soprannazionale toglie ai governi eletti la possibilità di usare politiche creditizie e fiscali capaci di farci uscire dalla crisi, in quanto pone le politiche monetarie al di fuori dalla portata dei politici (eletti) e, senza queste prerogative, l’unico modo che hanno i governi per cercare di mantenere i posti di lavoro è quello di ridurre regole e diritti verso imprese e lavoratori, tutto nel nome della concorrenza”. Per Mundell niente deve interferire col MERCATO.
Palast continua dicendo che Mundell gli spiegava che “l’euro è tutt’uno con la Reaganomics; la disciplina monetaria impone la disciplina fiscale ed agisce anche sui politici (servi del mercato invisibile… sic), e quando la crisi morde allora alle nazioni resta ben poco da fare se non liberalizzare, privatizzare, deregolamentare e soprattutto distruggere il welfare garantito dallo Stato”.
Il termine “riforme strutturali” non è altro che un eufemismo per nascondere l’annullamento dei diritti dei lavoratori (e degli imprenditori…), Mundell sostiene che “l’unione monetaria è una guerra di classe con altri mezzi” (la classe oligarchica contro il 99% dei cittadini).
Fonte: informarexresistere.fr – tratto da ilnavigatorecurioso.myblog.it

PAPA FRANCESCO SCUOTE LO IOR


PAPA FRANCESCO SCUOTE LO IOR A COLPI DI BERTELLO

Piano di Bergoglio: affidare il controllo della “Banca di Dio” al Governatore vaticano Giuseppe Bertello, stimato per onestà e correttezza - Il Papa non vuol perdere tempo: rientrare al più presto nella “white list” dell’Ocse e arginare la marea di scandali (l’ultimo con protagonista Briamonte…)

Giacomo Galeazzi per La Stampa (DAGOSPIA)
C' è un piano per ricondurre lo Ior sotto il Governatore vaticano in vista dell'ingresso nella «white list» dell'Ocse. Porre l'Istituto Opere di Religione sotto il controllo del Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano (il governatore vaticano Giuseppe Bertello, stimato da tutti per la sua onestà e correttezza) assicurerebbe maggiori verifiche e garanzie legali rispetto all'attuale fase di crisi e inchieste delle procure.
L'ARCIVESCOVO GIUSEPPE BERTELLOL'ARCIVESCOVO GIUSEPPE BERTELLO
Lo Ior verrebbe inglobato organicamente nella macchina burocratica della Santa Sede sul modello di ciò che accade già per l'Apsa, l'Amministrazione del patrimonio della sede apostolica che ha anch'essa i suoi correntisti. Si tratta di un progetto di riforma ispirata ad un criterio di trasparenza che bilancia due spinte opposte.
Quella di chi, come i cardinali Schoenborn e Onayekan, intende chiudere lo Ior (per stipulare una convenzione con una banca etica o comunque un istituto esterno al Vaticano) quella di quanti come Sodano e Sandri vorrebbero che le cose restassero come sono ora, con i bilanci dell'Istituto che non vengono resi noti a differenza di altre amministrazioni e con la «banca del Papa» che tecnicamente non fa parte degli organismi della Santa Sede.
papa francescoPAPA FRANCESCO
Inoltre la struttura rinnovata della Segreteria di Stato avrà una gestione più collegiale e sarà ricalcata sull'impostazione della Compagnia di Gesù dove il Preposito generale è affiancato da responsabili di area geografica. Insomma, il modello del «direttorio» consueto per gli istituti religiosi e garanzia di collegialità nell'esercizio del potere. Mentre Francesco si appresta a riformarla, la «banca di Dio» finisce ancora al centro della bufera. La Guardia di Finanza ha fermato all'aeroporto romano di Ciampino monsignor Roberto Lucchini e l'avvocato Michele Briamonte.
NUNZIO APOSTOLICO GIUSEPPE BERTELLONUNZIO APOSTOLICO GIUSEPPE BERTELLO
«Il primo - riferisce il settimanale L'Espresso - è uno dei collaboratori più fidati del segretario di Stato Tarcisio Bertone, mentre il legale, partner dello studio torinese Grande Stevens, è da anni consulente dello Ior». A fine febbraio «Briamonte e Lucchini si sono opposti alla perquisizione esibendo un passaporto diplomatico vaticano». Dopo una convulsa trattativa e numerosi contatti telefonici con la Santa Sede, l'avvocato e il monsignore hanno potuto lasciare l'aeroporto romano senza consegnare ai militari le loro borse. Una ricostruzione contestata da Briamonte (classe 1977, ascoltato consulente della Curia romana, entrato nel 2012 anche nel cda Monte dei Paschi) secondo cui «occorre molta fantasia per trasformare un normale controllo doganale in un caso dopo l'incidente di Ciampino, il legale o diplomatico».
Proprio pochi giorni dello studio Grande Stevens si è visto perquisire casa e ufficio su richiesta della procura di Siena che indaga su un presunto caso di insider trading al Mps. Intanto si discute sul futuro dell'Istituto. Risollevare l'immagine di una Chiesa dilaniata dagli scandali. Rivedere gli assetti di potere all'interno delle mura vaticane. E riformare la gestione delle risorse economiche. Per don Roberto Davanzo, direttore della Caritas Ambrosiana, sono soprattutto queste le sfide prioritarie che Bergoglio dovrà affrontare. «Mi aspetto una significativa riforma della Curia romana, che dovrà avere un look e uno stile più umile, più sobrio e meno legato a ritualismi medievali», raccomanda Davanzo.
michele briamonteMICHELE BRIAMONTEPAPA BERGOGLIO FRANCESCO GRILLO BY SPINOZAPAPA BERGOGLIO FRANCESCO GRILLO BY SPINOZA
«Occorre evitare di offrire al fianco ad attacchi esterni», aggiunge, mettendo il guardia il nuovo Pontefice dalle insidie che lo attendono. «Oggi ci sono problemi di gestione delle risorse e di lotte intestine che tanto hanno fatto male alla Chiesa in particolare durante il pontificato di Benedetto XVI. Esistono problemi di cattiva gestione del potere da rivedere: è questo il mondo con cui il Papa dovrà fare i conti» dice don Davanzo che suggerisce a Francesco di «scegliersi collaboratori leali, schietti e trasparenti». È soprattutto nella gestione delle risorse economiche del Vaticano che è attesa una svolta radicale: «Il problema non è se usarle o meno, ma come farlo».

Moneta Complementare Comunale Anticiclica

MONETA COMPLEMENTARE
di Antonio Miclavez

Una persona che voglia avere in tasca del denaro da spendere deve:

1) Affaticarsi lavorando Oppure:
2) Vendere qualcosa di cui è proprietaria. Oppure:
3) Chiederlo ad una banca pagando interessi. Oppure:
4) Rubarlo commettendo un reato.

Un comune che voglia disporre di danaro da spendere
Deve:
1) Spremere i cittadini affinché paghino tasse .Oppure:
2) Farselo dare dalle banche pagando gli interessi.

La Banca Centrale Europea se vuole disporre di danaro (per prestarlo a banche o altro) deve:
1) Solamente decidere………. e schiacciare qualche pulsante senza sopportare alcun costo.

Noi vogliamo che il COMUNE DI UDINE PER UNA PICCOLISSIMA PARTE DEL DANARO CHE GLI SERVE FACCIA COME FA LA Banca Centrale Europea. Questa crisi finanziaria è una grave emergenza che giustifica atti eccezionali.

Il Comune potrà e dovrà emettere una modestissima quantità di moneta complementare (potrà chiamarsi sempicemente "Comunale" per essere equiparato ai Comunali di altri Comuni italiani e come personalizzazione locale “soldo” o “palanca” o altro...) che non gli costerà nulla. Con questa pagherà ogni anno il 10% di quello che oggi paga in euro. Chi incasserà queste monete le spenderà sul territorio, l’ultimo con queste pagherà parte delle tasse comunali ed il Comune le rimetterà in circolazione facendo altri pagamenti.
Si creerà una circolazione di “denaro alternativo” che non uscirà dal territorio del Comune e non costerà nulla al Comune stesso. 

CHI RITIENE CHE CIO’ NON SIA GIUSTO, NON SIA UTILE, O NON SIA POSSIBILE CORTESEMENTE CI DICA IL PERCHE’ E NOI GLI RISPONDEREMO. 
Dettagli li trovate su: www.monetacomplementarecomunale.com

Una sola preghiera: non venite a dirmi che la moneta complementre crea inflazione; in una rarefazione monetaria come quella odierna, prima di arrivare ad una sovrabbondanza tale di denaro circolante da creare inflazione da eccesso di valuta, ci vorrebbero almeno 2.000 miliardi di Comunali emessi, tali da bilanciare il Debito Pubblico; così finalmente da una situazione di debito andremmo in pari. Qui si parla, se ogni Comune accetta, di 700 miliardi di Comunali creati in tutta Italia, quindi ben di sotto alla soglia inflativa.

Alta preghiera: non parlatemi dello "Scec", che tra l'altro è registrato all'Ufficio brevetti a nome mio. Tale Moneta Complementare, dalla quale mi dissocio, è creata da gruppi privati e NON prevede il rientro fiscale per il Comune.

PS Il Comunale, come lo intendo io, farebbe parte di un circuito finanziario di 700 Monete Complementari mondiali, il che ci aprirebbe nuove possibilità di scambi commerciali con tutto il mondo in cui tale circuito è presente, ovvero Europa, America latina e Nord America. Comprende le transazioni al computer come un qualsiasi software bancario, il POS, le transazioni con cellulare. Le banconote sono di libera circolazione, e solo il conto bancario è sottoposto a prelievi fiscali. Un eventuale conio in mealli preziosi darebbe lustro alla Città e ne farebbe oggetto di collezione. 
In Italia, saremmo al prima città ad averlo, ed al coraggioso sindaco andrebbero onori e gloria.