lunedì 24 febbraio 2014

Non c’è più tempo: fuori dall’euro, salviamo gli italiani!

Messaggio a Renzi: Tasse e tagli non servono senza sovranità monetaria


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Messaggio a Renzi: Tasse e tagli non servono senza sovranità monetaria
(Il Giornale) - L’unica bugia di Matteo Renzi che veramente deve preoccupare tutti noi italiani non è né il tradimento di Letta (“Enrico stai sereno nessuno ti vuole prendere il posto”), né il tradimento della democrazia (“Non accetterò di prendere il potere con una manovra di palazzo...sarà solo dopo essere passato da elezioni democratiche”), bensì l’inganno che il risanamento economico attraverso la riduzione del cuneo fiscale possa essere conseguito tassando il patrimonio, decurtando la spesa pubblica e dando la caccia agli evasori fiscali.
È la stessa ricetta che dal 16 novembre 2011 ci hanno rifilato prima Monti e poi Letta, con risultati catastrofici: con il Governo Monti il debito pubblico è aumentato mediamente di 7.5 miliardi al mese, mentre con il Governo Letta il debito pubblico è aumentato mediamente di 9 miliardi al mese! Con Monti il debito pubblico è aumentato in 17 mesi di 128.904 miliardi attestandosi a 2.041 miliardi, mentre con Letta il debito pubblico è aumentato in 7 mesi (da aprile a novembre 2013) di 63 miliardi, attestandosi a 2.104 miliardi di euro!
La cosiddetta politica di austerità, volta a rispettare costi quel che costi il vincolo del 3% nel rapporto tra il deficit e il Pil impostoci da quest’Europa dei burocrati e dei banchieri, sta uccidendo non solo il nostro corpo (come si desume dal fatto che ci sono 4 milioni e 100 mila italiani che fanno letteralmente la fame), ma soprattutto la capacità d’intendere e di volere, al punto che fatichiamo a prendere atto della realtà dell’Italia ricca che si trasforma in italiani poveri, del fatto che abbiamo beni e servizi per far stare bene tutti ma sempre più italiani non hanno i soldi per acquistarli. Il paradosso è che abbiamo tutto tranne i soldi a sufficienza.     
Com’è possibile che gli economisti si accaniscano contro la spesa pubblica e/o la guerra ad oltranza all’evasione fiscale, quando è del tutto palese che il problema principale dell’Italia è il debito dello Stato (2.067 miliardi), delle banche (1.275 miliardi), delle imprese (1.200 miliardi) e delle famiglie (975 miliardi), complessivamente 5.517 miliardi, pari al 326% del Pil, sui quali ogni anno si pagano interessi passivi pari al 4%, ovvero 220 miliardi che equivalgono al 14,6% del Pil?
Un governo che avesse come priorità l’interesse supremo dell’Italia e avesse a cuore il bene degli italiani dovrebbe occuparsi esclusivamente di porre fine al salasso dell’esorbitante e inarrestabile costo degli interessi sul debito che, rappresentando un costo improduttivo per il sistema della produzione e dei consumi, sottraggono risorse vitali destinate all’economia reale e restringono inevitabilmente sempre più la massa monetaria, attraverso le tasse sempre più alte e la stretta creditizia sempre più rigida.
Evocare, come ha fatto ieri il sottosegretario Del Rio, di tassare i Bot, significa che il Governo Renzi seguirà le orme di Monti e Letta e che, pertanto, la nostra situazione economica non potrà che peggiorare. La ragione è semplicissima: per disporre dei soldi necessari per far fronte al costo della Pubblica amministrazione (830 miliardi) e per pagare gli interessi sul debito pubblico (85 miliardi), lo Stato è costretto a emettere regolarmente titoli di Stato (Btp, Bot, Ctz), che sono titoli di debito che aumentano il debito, gli interessi sul debito e le tasse che gravano sui cittadini.
Per uscire dalla spirale suicida che obbliga lo Stato a indebitarsi per ripianare il debito, l’unica soluzione è che la moneta venga emessa  dallo Stato e non più dal sistema bancario.
Non c’è più tempo: ogni giorno muoiono mille partite Iva, famiglie devastate, italiani impoveriti, cittadini istigati al suicidio. Il Governo Renzi è una nuova puntata della telenovela della dittatura finanziaria che sta uccidendo l’economia reale, la democrazia e la nostra civiltà. Prolungano scientificamente la nostra agonia per ridurci a un tale stato di prostrazione che, tra non molto, noi italiani li ringrazieremo quando a fine giornata ci concederanno il piatto di minestra.
Non c’è più tempo: fuori dall’euro, Banca d’Italia pubblica, separazione banche commerciali e d’affari, crediti alle imprese, difesa della famiglia. Salviamo gli italiani!
di Magdi Cristiano Allam 24/02/2014 

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