venerdì 23 maggio 2014

Al Bancheda contro Al Qaeda ?

La scoperta della guerra coperta

IL MANIFESTO— Manlio Dinucci
L'arte della guerra. La «Visione 2020» delle forze speciali Usa esso prevede «la costruzione di una rete globale di forze per le operazioni speciali» comprendente quelle di paesi alleati, tra cui l’Italia. Su tutte comanderebbe Washington

Il compound dell'ambasciata Usa a Sanaa, in Yemen
 © Reuters


Qual­che volta, per un inci­dente, si sco­pre una «guerra coperta». Come è avve­nuto nello Yemen, dove a Sanaa un mem­bro delle Forze spe­ciali Usa e un agente della Cia hanno spa­rato con­tro due uomini ucci­den­doli. Secondo la ver­sione uffi­ciale, si trat­tava di due ter­ro­ri­sti di Al Qaeda che li vole­vano rapire. Il fatto, tutt’altro che chiaro, ha susci­tato un’ondata di pro­te­ste con­tro il governo, già sotto accusa poi­ché per­mette ai droni kil­ler della Cia di ope­rare nello Yemen par­tendo da una base saudita.
Il Pen­ta­gono – con­ferma il New York Times – ha inten­si­fi­cato le azioni delle sue forze spe­ciali nello Yemen. Paese di grande impor­tanza per sua posi­zione geo­stra­te­gica sullo Stretto Bab El Man­deb tra Oceano Indiano e Mar Rosso, attra­ver­sato dalle prin­ci­pali rotte petro­li­fere e com­mer­ciali tra l’Asia e l’Europa. Di fronte allo Yemen, ad appena 30 km sulla sponda afri­cana, c’è Gibuti dove è sta­zio­nata la Task force con­giunta per il Corno d’Africa, for­mata da circa 4mila uomini delle forze spe­ciali Usa. Con eli­cot­teri e aerei spe­ciali esse effet­tuano incur­sioni not­turne, in par­ti­co­lare nella vicina Soma­lia e nello Yemen, affian­cate da con­trac­tor tipo cec­chini ed esperti di tec­ni­che di assas­si­nio. Forze spe­ciali, messe a dispo­si­zione del Comando Africa, ope­rano in Nige­ria e in molti altri paesi del con­ti­nente. Esse fanno parte del Comando delle ope­ra­zioni spe­ciali (Usso­com) che, dopo essere stato usato dal repub­bli­cano Bush soprat­tutto in Afgha­ni­stan e Iraq, ora, con il demo­cra­tico Obama, ha assunto ulte­riore importanza.
L’amministrazione Obama – scrive il Washing­ton Post – «pre­fe­ri­sce l’azione coperta piut­to­sto che l’uso della forza con­ven­zio­nale». Il coman­dante dello Usso­com, l’ammiraglio Wil­liam McRa­ven, ha dichia­rato un mese fa a una com­mis­sione sena­to­riale che le forze Usa per le ope­ra­zioni spe­ciali ope­rano in 78 paesi di tutto il mondo. Sia con azioni dirette, sia con l’addestramento di unità locali. Non ha spe­ci­fi­cato l’ammiraglio in quali paesi, comu­ni­cando solo che in Afgha­ni­stan è stato sta­bi­lito un nuovo comando delle forze spe­ciali, com­pren­dente anche quelle Nato.
La guerra Usa/Nato in Afghanistan dunque non cessa, ma diviene «coperta»
Altre fonti uffi­ciali con­fer­mano che forze spe­ciali sono state dislo­cate in Gior­da­nia e Tur­chia, per adde­strare e gui­dare gruppi armati per la «guerra coperta» in Siria (come già era stato fatto per la Libia). Sem­pre più impe­gnate sono le forze spe­ciali nell’Europa orien­tale. In par­ti­co­lare per adde­strare i neo­na­zi­sti impie­gati nel putsch di Kiev, come con­ferma una docu­men­ta­zione foto­gra­fica che mostra neo­na­zi­sti ucraini di Uno-Unso adde­strati già nel 2006 in Esto­nia. Ma lo Usso­com guarda oltre: nella sua «Visione 2020» esso pre­vede «la costru­zione di una rete glo­bale di forze per le ope­ra­zioni spe­ciali», com­pren­dente quelle di paesi alleati, tra cui l’Italia, poste sotto comando Usa. In tal modo la deci­sione di fare la guerra diven­terà domi­nio ancora più esclu­sivo delle cupole del potere e i par­la­menti per­de­ranno i pochi poteri deci­sio­nali che ancora gli restano. E la guerra spa­rirà sem­pre più dagli occhi dell’opinione pub­blica, già lar­ga­mente abi­tuata a cre­dere che esi­sta solo ciò che si vede, o meglio ciò che ci fanno vedere i grandi media distor­cendo e fal­si­fi­cando la realtà. Come la cam­pa­gna con­dotta dalla Casa Bianca per la libe­ra­zione delle ragazze nige­riane rapite, men­tre nello Yemen con­trol­lato dalle forze spe­ciali Usa migliaia di bam­bine e ragazze pro­ve­nienti dall’Africa ven­gono ridotte ogni anno a schiave del sesso per i ric­chi yeme­niti e sau­diti alleati di Washington.

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