martedì 4 febbraio 2014

ADUSBEF, Lannutti: Draghi dovrebbe essere processato

Elio Lannutti : “Draghi dovrebbe essere processato per crimini economici contro l’umanità”


ALI DI LIBERTÀhttp://www.ioamolitalia.it/blogs/verita-e-libeta/elio-lannutti--%E2%80%9Cdraghi-dovrebbe-essere-processato-per-crimini-economici-contro-l%E2%80%99umanita%E2%80%9D.html
Elio Lannutti : “Draghi dovrebbe essere processato per crimini economici contro l’umanità”
In un’intervista concessa in esclusiva al nostro sito www.ioamolitalia.it, Elio Lannutti, presidente di ADUSBEF (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari e Finanziari), lancia una pesante accusa alla cupola para-mafiosa composta da banchieri centrali, banche d’affari e agenzie di rating: “Se il mercato globalizzato si fosse dotato di regole certe e di un Tribunale internazionale, analogo a quello che regola i crimini di guerra, posto a giudicare i comportamenti dei suoi principali attori, Mario Draghi, Alan Greenspan, Ben Bernanke e la cricca finanziaria delle banche di affari e delle agenzie di rating, dovrebbero essere chiamati alla sbarra per crimini economici contro l’umanità”.
A distanza di due anni, e con il passaggio dal governo Monti a quello di Enrico Letta, come sono cambiate le cose?
“Tutti i dati macro-economici concordano su un netto peggioramento: tasso disoccupazione (salito dell'1,2%, quello giovanile è al 42,6%); contrazione record dei consumi ( -7,8%) con una caduta complessiva della spesa delle famiglie di circa 56 miliardi di euro; Pil in discesa; potere di acquisto precipitato; produzione industriale ed entrare tributarie in calo; gettito Iva diminuito (nonostante l’aumento dell’aliquota al 22% in ossequio ai diktat di Olli Rehn). Infine la disastrosa gestione economica del Governo Letta-Saccomanni, a novembre 2013 è riuscita a sfondare i 2.104 miliardi il record del debito pubblico, con un aggravio totale di 63 miliardi di euro da aprile 2013, quando il debito era di 2.041 miliardi, al ritmo di 9 miliardi di euro al mese, facendo peggio di Monti, in carica da metà novembre 2011, che a conclusione del suo mandato a fine aprile 2013, aveva generato aumento di 128,904 miliardi in 17 mesi, al ritmo di 7,5 miliardi di aumento medio mensile, il peggior risultato rispetto a tutti i governi che lo avevano preceduto dal 1996. Monti aveva infatti incrementato il debito di 128,904 miliardi di euro, producendo un carico per i cittadini italiani (59,6 milioni) pari a 34.250 euro ed un aumento pro-capite di +2.163 euro. Il governo Letta-Saccomanni, partito a fine aprile con un debito di 2.041,293 miliardi di euro, vede salire, a fine novembre l’importo a 2.104 miliardi di euro, con un aumento in 7 mesi di 63 miliardi, e un maggior carico pro-capite per i cittadini di 1.068 euro in 7 mesi al ritmo di 9 miliardi al mese, portando il debito a carico di ciascun cittadino italiano a 35.302 euro, con un onere aggiuntivo occulto oltre a tasse, tariffe, pedaggi e bollette di 152 euro al mese”.
Le agenzie di rating continuano a influenzare i mercati ai danni d’Italia e soprattutto a loro favore?
“Certamente, con una differenza. Negli Stati Uniti, il Dipartimento della Giustizia su impulso del presidente Obama, ha messo sotto processo il loro operato assieme alle banche d’affari che spacciarono i mutui sub-prime ed altri titoli tossici. In Italia l’unico magistrato coraggioso che ha avuto il coraggio di rinviarle a giudizio, il PM Michele Ruggiero della Procura di Trani, è stato isolato”.
E’ reale la ripresa economica per l’Italia come dice Letta oppure e una strategia per fermare i No Euro?
“Non c’è ancora nessuna ripresa dell’economia e non potrebbe essere altrimenti (nonostante i proclami di Letta-Saccomanni). Con migliaia di imprese che chiudono ogni mese strozzate dalle banche e dalla morsa di Equitalia, con i dati sulla cassa integrazione e la perdita di posti di lavoro, chi afferma che vede ripresa economica è un mentitore. Il governo Letta-Saccomanni, poteva invertire la rotta puntando su sgravi fiscali ad imprese e lavoratori, invece di regalare 28 miliardi di euro alle banche (tra oneri fiscali sulle perdite e rivalutazione delle quote di Bankitalia), come premio ai banchieri strozzini che revocano i fidi con preavviso di 24 ore, gettando nella disperazione imprese e famiglie, per acquistare 403 miliardi di titoli di Stato. Ma il Governo dei banchieri non ha alcun interesse a recidere tali rapporti incestuosi, chiedendo alle banche di fare il proprio mestiere di liquidità al mercato, non di speculare sugli spread per pagare le laute prebende agli artefici della crisi sistemica, sempre più inadeguati ed incapaci a svolgere la delicata funzione creditizia. I cosiddetti “populisi”, sprezzantemente definiti dalle èlites, si prenderanno la rivincita alle elezioni europee”.
Lei ha scritto un libro, “Cleptocrazia – Ladri del futuro”. Ci può dare qualche indizio chi sono questi ladri, così possiamo essere più curiosi ad conoscerli tramite il vostro libro?
“Cleptocrazia parte da un assunto: la grande crisi prima finanziaria, oggi economica che sta 'devastando' in particolare i paesi del Vecchio Continente ha un colpevole: una cupola para-mafiosa alla quale sono stati conferiti poteri enormi non bilanciati da pari responsabilità: sono i manutengoli del potere finanziario, che stanno affamando le classi lavoratrici. Banche centrali e d'affari fanno parte dello stesso ingranaggio che favorisce la speculazione selvaggia e stritola nei suoi ben oliati sistemi, tutti gli oppositori ad un regime tecnocratico che ha sovrastato la politica, imponendo una ossessiva politica al rigore di bilancio, incompatibile con la recessione economica e con la prolungata crisi sistemica, che impedisce la ripresa ed uccide i consumi. Cleptocrazia denuncia l’oligarchia finanziaria composta da banchieri centrali, banche d’affari e agenzie di rating, che opera al di fuori di qualsiasi regola in rapporti incestuosi, governa i destini del mondo e attenta alla sovranità degli Stati e alla ricchezza delle Nazioni. Se il mercato globalizzato si fosse dotato di regole certe e di un Tribunale internazionale, analogo a quello che regola i crimini di guerra, posto a giudicare i comportamenti dei suoi principali attori, Mario Draghi, Alan Greenspan, Ben Bernanke e la cricca finanziaria delle banche di affari e delle agenzie di rating, dovrebbero essere chiamati alla sbarra per crimini economici contro l’umanità. È da questa cupola para-mafiosa, più forte dei poteri costituiti, che i governi democratici devono imparare a difendersi. Questi manutengoli del potere finanziario, principalmente con la leva dei tassi di interessi e del costo del denaro, come ha fatto Draghi con le operazioni Ltro di 1.000 miliardi erogati dalla Bce alle banche al tasso dello 0,75%, utilizzati per finalità improduttive e di bilancio con l’acquisto dei titoli di Stato, hanno affamato interi popoli ridotti all’indigenza. I governi del G20, se vogliono davvero evitare la catastrofe, i fallimenti a catena di Stati sovrani e i funerali dell’euro e intendono invece restituire ai giovani e a intere generazioni un futuro ipotecato, devono mettere all’ordine del giorno un nuovo ordine monetario mondiale, una nuova Bretton Woods, per promuovere e discutere regole e norme stringenti, che sottragga alla finanza speculativa e alla dittatura dei cosiddetti mercati e degli spread, una finanza spregiudicata che, dopo aver creato montagne di derivati Otc (per un valore complessivo di 700.000 miliardi di dollari, a fronte di un Pil mondiale di 55.000) scambiati su piattaforme opache, hanno assunto funzioni arbitrarie che non sono nella disponibilità degli oligarchi che alimentano leve finanziarie, Swap e CDS (Credit Default Swap). I Governi democraticamente eletti, se non vogliono assistere alla fine dell’euro e del sogno europeo, devono riacquistare la loro sovranità su banche d’affari, fondi speculativi, banche e banchieri centrali, riaffermando il primato della politica. La priorità dell’Europa è imporre a oligarchi senza scrupoli e tecnocrati bancocentrici una stagione di regole che possa sottrarre ai banchieri la potestà di battere moneta falsa con gli strumenti derivati, piramidi finanziarie e denaro dal nulla per appagare la loro avidità di guadagno. Se i governi democraticamente eletti non impongono regole alla finanza spregiudicata e ai banchieri centrali – che devono cominciare a rispondere dei loro errori e non essere esentati come infallibili divinità – e non cambiano un paradigma sull’ideologia fondata sul debito, vera e propria droga rappresentata dalle carte di credito che genera tossicodipendenza e sull’azzardo morale dei banchieri, sarà direttamente responsabile di un fallimento storico”.
Dottor Lannutti, è ancora convinto che l’Italia è in svendita agli stranieri?
“L’esempio più lampante riguarda il decreto Imu-rivalutazione delle quote di Bankitalia, con la sua privatizzazione in controtendenza rispetto a tutti i paesi europei che hanno banche centrali pubbliche, un regalo di 7,5 miliardi di euro alle banche dal governo Letta-Saccomanni, che si configura come un crimine economico contro gli italiani. Il decreto, che rivaluta infatti le quote di Bankitalia da 156.000 euro a 7,5 miliardi di euro oltre ad essere un regalo alle banche socie, in primis Unicredit e Banca Intesa che potranno scrivere sui bilanci asfittici oltre 3,5 miliardi di euro, consente di mettere le mani su oro e riserve della Banca d’Italia, valutate al 31 dicembre 2012, ben 136 miliardi di euro. Privatizzare oro e riserve, sudato risparmio degli italiani, come gentile omaggio agli affaristi della presunta public company, che potranno entrare a far parte del capitale di Bankitalia (che pagherà loro un dividendo annuo del 6%, 24 volte i tassi di riferimento BCE ed un assegno cash di 450 milioni di euro), equivale ad espropriare i cittadini di un bene indivisibile che appartiene al popolo, non nella disponibilità dei tecnocrati e cleptocrati di un Governo maggiordomo dei banchieri. Per questo i legali di Adusbef hanno depositato un esposto-denuncia a 130 Procure della Repubblica, per indebita alienazione di beni pubblici ai privati, ipotizzando reati di peculato ed illecita appropriazione di beni indivisibili ed inalienabili dello Stato ed alto tradimento”.
di Aleks Kapllaj 03/02/2014 20:15:00
tratto da http://parlamento17.openpolis.it/votazione/camera/decreto-imu-banca-ditalia-ddl-1941-voto-finale/5951
Screenshot tratto da http://parlamento17.openpolis.it/votazione/camera/decreto-imu-banca-ditalia-ddl-1941-voto-finale/5951

Desta stupore e rabbia constatare come tutti i giornali abbiano riportato una falsità riguardo alla disanima dei voti del dl Bankitalia/Imu, ossia hanno dichiarato 209 voti contrari alla conversione del dl in legge al posto dei 29 effettivi, il 29 gennaio scorso.
  • 19 VOTI CONTRARI DI FI, GLI ALTRI VOTI SPARSI, DI CUI 4 RENITENTI DEL PD, 2 RENITENTI DI SEL CHE AVEVA DICHIARATO DI NON PARTECIPARE, 1 DI M5S, 1 DI FI, 1 DI NUOVADESTRA, 1 DI GRUPPO MISTO. 
  • i deputati dei gruppi dichiarati contrari (FI, FDI, Lega, M5S) risultano assenti, ma anche la maggioranza dei deputati dichiarati favoreli, e quelli del gruppo della Boldrini (SEL) con 29 assenti e un totale tra tutti i gruppi di 304 risultati assenti, molti dei quali abbiamo visto con i nostri occhi che erano presente, in particolare M5S e FDI con quella protesta in aula.
  • 1 LEGHISTA E 1 GRILLINO hanno votato favorevole contrariamente alle dichiarazioni di voto del gruppo (l'altro voto contrario del leghista e il voto favorevole del grillino sarebbero stati oggetto di rettifica il giorno dopo).
  • Le dichiarazioni di voto erano state (le ho lette in questo sito, ma nel frattempo sono scomparse http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Ddliter/aula/43728_aula.htm):
    - Contrari: M5S FI FDI Nuova Lega
    - Non partecipanti: SEL
    - Favorevoli: tutti gli altri


    Carlo Sibilia mi spiega che il M5S (ma immagino anche FdI che ha protestato) con la protesta in Camera, aveva previsto di bloccare le votazioni, a norma dei regolamenti della Camera, che prevedono la sospensione della votazione in caso di protesta.

    Dal Regolamento della Camera, sul sito omonimo si legge che il testo dell'articolo 49 è stato modificato nel senso che il preavviso delle votazioni si riduce da 20 a 
    5 minuti in due casi, senza l'appello: 

    5. Quando si deve procedere a votazione mediante procedimento elettronico, il Presidente ne dà preavviso con almeno venti minuti di anticipo. Nei casi previsti nei commi 1 e 4 dell'articolo 53 il preavviso è ridotto a 5 minuti. Il preavviso non è ripetuto quando nel corso della stessa seduta si effettuino altre votazioni mediante procedimento elettronico.

Articolo 53, commi 1 e 4:
  1. Il voto per alzata di mano in Assemblea è soggetto a controprova mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, se ne viene fatta richiesta prima della proclamazione.
    4. Il Presidente può sempre disporre, per agevolare il computo dei voti in Assemblea, che una votazione la quale dovrebbe aver luogo per alzata di mano sia effettuata invece mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi.

Visionando il video della seduta, e l'ordine del giorno con i minuti, si constata che la Boldrini non ha rispettato neanche i 5 minuti di preavviso poiché esso è stato di meno di due minuti, e le votazioni sono avvenute in 47 secondi. Qua c'è una palese violazione del regolamento.








(La seduta del 29 gennaio è visibile qua: http://www.videoparlamento.it/scheda/402212#id-2843193)

Visibilmente non è stato neanche rispettato l'articolo 50, comma 1 del regolamento della Camera:

  1. Ogni volta che l'Assemblea o la Commissione stia per procedere ad una votazione, salvo nei casi in cui la discussione sia limitata per espressa disposizione del Regolamento, i deputati hanno sempre facoltà di parlare, per una pura e succinta spiegazione del proprio voto e per non più di dieci minuti.

    (cfr. http://documenti.camera.it/votazioni/votazionitutte/schedaVotazione.asp?progrID=risultatidb&Legislatura=17&CDDANNO=2014&CDDMESE=01&CDDGIORNO=29&TipoRicerca=t&PAGESIZE=10&RifVotazione=162_37&tipo=dettaglio&PagCorr=1)



Carlo Sibilia mi ha raccontato come sono andate le cose:
contandosi hanno presunto che non avevano i numeri per bocciare il dl, visto che gli altri gruppi contrari non sarebbero affidabili poiché annunciano una cosa poi ne fanno un'altra.

Avevano previsto, come sappiamo, di fare (c)ostruzionismo, ossia di chiedere un numero di interventi tale da superare i termini del decadimento della conversione del dl in legge, in modo che a norma dei regolamenti il dl sarebbe decaduto (il 29 gennaio a mezzanotte dopo 60 giorni incluse le vacanze natalizie, capodanno e la befana).

Ora la Boldrini ha deciso con un "blitz" - o ghigliottina- probabilmente concordato con la maggioranza, la votazione in un momento in cui l'opposizione non se l'aspettava e nonostante le richieste degli interventi in aula non fossero state rispettate ed esaudite, fatto inaudito per la Repubblica. Allora sono scesi a protestare, nell'intento valido a norma dei regolamenti della Camera di sospendere le votazioni

Secondo fallo della Boldrini: lungi dal sospendere le votazioni, come da regolamento, ha deciso al contrario di chiuderle in 47 secondi.

Come mai i deputati in aula sono stati conteggiati come assenti? Spiegazione del deputato: perché non abbiamo neanche avuto il tempo di mettere il pollice nel lettore dell'impronta digitale per le presenze, ragione per cui sono stati dichiarati ASSENTI mentre tutti hanno visto che erano PRESENTI. 

Forse contavano nell'assenza di quorum? Non me lo ha detto, ma fatto sta che anche gli altri gruppi hanno registrato quasi tutte assenze, segnatamente FdI e Lega ma anche tra i gruppi dichiarati favorevoli, tranne il PD.

La teoria dei pentastellati è che i voti di FI hanno consentito di raggiungere il quorum, ora come spiegazione dietrologica mi sembra troppo ardita visto che non si può sapere anticipatamente con esattezza quanti voteranno e quanti no. 

Purtroppo il numero legale, che è di 316+1, cioé la metà dei deputati +1, per queste votazioni è risultato valido poiché si calcolano anche i deputati in missione, che erano tantissimi: 60 + i votanti 236 favorevoli+29 contrari, ossia 335 voti in totale, cioè 18 voti in più del numero legale.

Nei miei calcoli avevo compreso nell'eventuale conteggio degli oppositori al decreto anche i deputati in missione dei gruppi contrari, ma Sibilia mi dice che non potevano essere richiamati per l'occasione. Io cittadina, mi chiedo il perché. Non era forse in ballo un caso di forza maggiore tale da sospendere tutte le missioni per arrivare a un voto utile contrario?

Senza i voti dei deputati in missione si arrivava infatti a 199 voti contrari, includendo i voti degli assenti e di quelli che hanno effettivamente votato contro (quindi Sibilia aveva ragione) ma richiamando tutti i deputati in missione dei gruppi dichiarati contrari si arriva a 210, per cui l'esito sarebbe stato comunque sospeso a un filo, a quello dei coraggiosi franchi tiratori.

Si aggiunga a ciò che come giustamente fatto notare dagli interventi degli oppositori:
1. la decretazione di urgenza per regalare miliardi alle banche non è giustificata;
2. mescolare sospensione dell'imu e svendita immobili/bankitalia non è costituzionale e si apparenta al ricatto di stato;
3. la Boldrini ieri a Che tempo che fa ha parlato a difesa della sua terzietà difendendo la maggioranza e non rispettando le minoranze, fatto completamente orwelliano di rovesciamento dei principi democratici.

E' quindi evidente a tutti quanti che quando si tratta della sovranità delle banche il teatrino della democrazia diventa il teatrino dei burattinai. Poiché il dl di bankitalia avrà come conseguenza di spezzettare il capitale della stessa a vantaggio dei fondi delle banche dealer consegnando il paese, completamente in conflitto di interessi, alle stesse banche usuraie che decidono il tasso di interessi dei titoli del debito e lo spread, in una borsa privata per banche, assicurazioni, fondi pensione che rispettino i criteri di "onorabilità" decisi arbitrariamente dal consiglio superiore di Banca d'Italia...(http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/funzgov/gov/consup ).


I pentastellati hanno quindi peccato di ingenuità, probabilmente lo hanno fatto anche appositamente visto che il loro principale obiettivo dichiarato è quello di picconare il parlamento e le istituzioni dall'interno, per mandarli tutti a casa. Peccato che ciò sia successo con un dl fondamentale per la nostra sopravvivenza come paese e come italiani. A conti fatti però non avrebbero avuto i numeri a meno di allearsi con gli altri gruppi, fatto a priori escluso da loro (anche perché ogni alleanza politica richiede un do ut des...).

Cosa poi inaudita è che i giornali abbiano tutti riportato un refuso, 29 voti contrari, senza soffermarsi sulla composizione dei voti, tanto meno sulle conseguenze disastrose del cambiamento di statuto di bankitalia, regalo di 7.5 miliardi di euro e conseguente regalo ai privati del nostro oro.  

Conseguentemente è stato deciso l'impeachment di Napolitano che non passerà e un sacrosanto ricorso alla Corte Costituzionale per sollevare conflitto di attribuzione nei confronti della presidente Boldrini e dei presidenti delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia per ottenere l'annullamento delle ultime votazioni su Bankitalia, legge elettorale e svuotacarceri (cfr. http://notizie.tiscali.it/articoli/politica/14/01/30/legge-elettorale-camera-testo.html).

Nicoletta Forcheri 3/2/2013