martedì 17 giugno 2014

AL BANKÀIDA: PRONTI AL SACCHEGGIO DEI RISPARMI

È prossima una nuova grave crisi finanziaria

Il suo decorso sarà diverso: si salverà il sistema finanziario saccheggiando i risparmi dei cittadini

Tutto lascia presagire che si stanno creando le condizioni per una nuova grande crisi. La volatilità dei mercati è ai minimi, i tassi di interesse pure, le borse volano cosi anche i corsi delle obbligazioni. L’economista di UBS, George Magnus, ha scritto che l’attuale calma dei mercati assomiglia a quella che precedette il 2007 e che poi condusse alla crisi finanziaria dell’autunno del 2008. L’economista francese Jacques Attali ha scritto il 26 maggio sul settimanale L’Express che è probabile che l’anno prossimo scoppi la peggiore crisi finanziaria di tutti tempi, che avrà conseguenze molto dure soprattutto in Europa. Come mai queste manifestazioni di pessimismo?

AL BANKÀIDA: SOSTITUZIONE COMMISSARIO ANTIRACKET- ANTIUSURA

COMUNICATO STAMPA
BANCHE USURARIE: ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI, APPRENDONO CON FAVORE LA SOSTITUZIONE
DEL COMMISSARIO ANTIRACKET- ANTIUSURA ELISABETTA BELGIORNO, CON IL PREFETTO SANTI GIUFFRE’.
Adusbef e Federconsumatori, che nei giorni scorsi avevano chiesto le immediate dimissioni del commissario Antiracket ed Antiusura prefetto Elisabetta Belgiorno, per le gravissime ed improvvide dichiarazioni rilasciate sull’inchiesta della Procura di Trani, che dopo anni di indagini affidate al nucleo speciale della Guardia di Finanza, ha indagato 62 persone per il reato di usura bancaria tra i vertici di Bnl, Unicredit, Mps e di Banca popolare di Bari (Bpb), e per concorso i vertici di Bankitalia, come l’ex direttore generale ed ex Ministro del Governo Letta, Fabrizio Saccomanni ed Anna Maria Tarantola, ex capo della Vigilanza, apprendono con soddisfazione la sostituzione all’alto incarico con il prefetto Santi Giuffrè.
Il delicato ruolo di Commissario antiusura, che dovrebbe essere svolto con imparzialità a tutela delle vittime degli usurari, siano essi i comportamenti criminali dei comuni strozzini, ma ancora più grave delle banche, indagate da molte Procure della Repubblica per il reato di usura con il concorso morale e materiale della Banca d’Italia, è venuto meno dalle improvvide e travalicanti dichiarazioni della signora Belgiorno, che in una intervista Tv, aveva affermato che l’inchiesta della Procura di Trani aveva esclusiva natura mediatica, senza rappresentare un dolo delle banche verso gli usurati.

Caso CARIGE: spariti 24 fascicoli dal tribunale

Genova, spariti 24 fascicoli dal tribunale “Contenevano elementi sul caso Carige”

Le carte del processo Bianco-Valle sono svanite nel nulla. Al loro interno passaggi in cui uno dei protagonisti fa affermazioni analoghe a quelle che si ascoltano nelle intercettazioni fra Giovanni Berneschi, ex presidente di Carige agli arresti dal 22 maggio, e Ferdinando Menconi (leader di Carige Vita), quando entrambi vantano conoscenze negli ambienti giudiziari genovesi

Banca Carige
Che fine hanno fatto i fascicoli del processo Bianco-Valle? Fino a qualche mese fa la sparizione di 24 faldoni di denunce, tabulati, intercettazioni telefoniche sarebbe stata archiviata con rassegnazione. Adesso non più. Perché quelle carte, sparite misteriosamente dalla cancelleria di palazzo di Giustizia a Genova, potrebbero contenere elementi interessanti per fare luce su una vicenda, forse collegata al grande albero del malaffare cresciuto in Banca Carige, sotto la regia di Giovanni Berneschi, dal 22 maggio agli arresti (prima domiciliari e poi nel carcere di Pontedecimo). Il grande capo dell’istituto bancario ligure è accusato di aver truffato per anni la banca (e gli azionisti) di cui è stato il dominus incontrastato attraverso una serie di operazioni immobiliari truccate, utilizzate – secondo l’accusa formulata dalla procura di Genova – per ingrassare i propri conti correnti aperti in Svizzera. Che c’entra dunque il caso dei faldoni smarriti con la mega-inchiesta a carico di Berneschi? E’ quello che i pm genovesi Piacente e Franz, titolari dell’inchiesta su Carige, vorrebbero verificare.

Bankitalia: oltre ai soldi, clonati anche i dipendenti


IL NEPOTISMO IN VIA NAZIONALE - LA PARTECIPAZIONE AI CONCORSI PUBBLICI IN BANCA D’ITALIA È FORMALMENTE APERTA A TUTTI. COME MAI, ALLORA, A VINCERE TALI CONCORSI SONO SEMPRE PARENTI ED AFFINI DI DIRIGENTI ED ALTRO PERSONALE?

Su diecimila pensionati e settemila dipendenti, esistono centinaia di legami familiari - figli, nipoti, fratelli, sorelle, mogli, mariti, parenti e affini. In mancanza, subentra la relazione sindacale, quindi il tesseramento. Altri vincitori di concorso hanno legami direttamente o indirettamente con (figli, nipoti, parenti ed affini) di generali, magistrati, prefetti, notai, alti prelati ecc ecc.

Uovo alla Koch per Dagospia

La partecipazione ai concorsi pubblici in Banca d’Italia è formalmente aperta a tutti.
Tra i vincitori dei concorsi esterni a coadiutore, ovvero borsisti – grado per assicurarsi una rapida carriera ed entrare nei ranghi della dirigenza - troviamo parentele e omonimie con molti dirigenti.
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 – Fascia A – Questi vengono già assegnati ai Servizi e/o Filiali in settori (vigilanza) dove oltre allo stipendio già più che adeguato, godono fin da subito di appannaggi  legati a missioni per formazione ed ispezioni. 

Tra i vincitori dei concorsi esterni ai gradi iniziali della carriera operativa (vice assistenti – assistenti) accedono invece quelli  di Fascia B, meno fortunati dei primi, in termini di ricchezza.