mercoledì 12 agosto 2015

Il segreto di Grillo: era discepolo di Auriti

Il segreto di Grillo: era discepolo di Auriti, il missino che odiava le banche

Il segreto di Grillo: era discepolo di Auriti, il missino che odiava le banche




Quando il professor Giacinto Auriti iniziò a parlare di signoraggio bancario, di moneta, di sistema bancario, erano gli anni Settanta, nessuno ne parlava, nessuno sapeva cos’erano. Oggi che l’argomento è diventato di pubblico dominio, grazie alla destra, alla Lega e anche a Beppe Grillo, le teorie economiche del missino Auriti vengono rivalutate. Giacinto Auriti, abruzzese doc, professore universitario (fu cofondatore dell’università di Teramo), economista, scrittore, saggista, imprenditore e molto altro ancora, è un poundiano di ritorno, perché partendo dalle considerazioni del grande economista e poeta Ezra Pound ha elaborato una teoria tesa a privare le banche centrali della proprietà della moneta che – secondo Auriti – andrebbe restituita ai cittadini. Ma negli anni Settanta e Ottanta l’Europa andava a gonfie vele, l’economia tirava, e Auriti era considerato solo un eccentrico professore che diceva fastidiose cose alternative; in più, era missino convinto, e pertanto a priori non andava ascoltato né valorizzato: su di lui c’era l’anatema dell’intellighenzia antifascista, da lui non poteva venire nulla di buono. Se Auriti fosse stato un economista e docente universitario schierato a sinistra, nel gregge, sicuramente oggi le sue idee sarebbero state messe in pratica,  probabilmente l’Italia e la Ue  sarebbero in condizioni diverse. Ma così non è andata: la miopia del pensiero omogeneo unico e del politicamente corretto l’hanno avuta vinta sulle idee vincenti e rivoluzionarie di Auriti, e gli unici a ricordare le sue battaglie ei suoi ammonimenti sono la Lega e Casapound, peraltro inascoltati dal sistema come lo fu lui ai suoi tempi.

Auriti fu docente universitario e scrittore

Eppure in un’intervista del 1999 Auriti dichiarò che un giovane comico, Beppe Grillo, lesse i suoi libri sulla moneta, se ne innamorò, andò a conoscerlo e strinsero un ottimo rapporto: vero o non vero, è però una realtà che da allora in poi Beppe Grillo nei suoi seguitissimi spettacoli iniziò a parlare di signoraggio bancario, di truffa delle banche centrali nei confronti degli Stati sovrani, di moneta e quant’altro, peraltro riscuotendo sempre grandissimi successi. Non sappiamo in realtà se Beppe Grillo fu un vero  e proprio discepolo di Giacinto Auriti, come il professore dichiarò, però è certo che il comico genovese ha fatto delle teorie di Auriti il suo cavallo – vincente –  di battaglia, e si potrebbe addirittura pensare che la discesa in campo di Grillo sia l’onda lunga del desiderio di combattere il sistema bancario così come teorizzava il professore di Guardiagrele. Auriti era nato infatti in quel comune abruzzese in provincia di Chieti nel 1923, e scomparve a Roma l’11 agosto del 2006. Elaborò la sua famosa Teoria del valore indotto della moneta negli anni Settanta: nel 1977 diede alle stampe il libretto Principi e orientamenti per una moneta europea, in cui descriveva le linee guida per una eventuale adesione a una valuta comune europea, e si tenga presente che allora di euro non si parlava, al massimo si pensava all’Ecu, che però non fu mai realizzato. Nel 1993 fondò, e ne diventò preside, l’università di Teramo, dove organizzava convegni anche internazionali sulla moneta; successivamente fondò la scuola di Teramo di diritto monetario. Secondo Auriti, in definitiva, le banche centrali ricaverebbero profitti indebiti dal signoraggio sulla emissione di cartamoneta, cosa che influisce non poco anche sul vertiginoso aumento del debito pubblico. Auriti fu protagonista di denunce contro la Banca d’Italia per una serie di accuse, portò davanti al giudice la questione del signoreggio bancario, avviò l’esperimento rivoluzionario del Simec nel suo paese natale, con l’emissione di moneta, esperimento che fu interrotto dalla Guardia di Finanza. Oggi però, le sue idee sono germogliate: il web è pieno di articoli e tesi riguardanti il signoraggio, il sistema bancario, la truffa della moneta, insomma tutte quelle teorie che Auriti aveva elaborato denunciando le storture dell’intero sistema economico mondiale. Se ne parla sui giornali, in internet, nei partiti, ne discutono gli economisti, sono studiate dai giovani. Le idee di Pound e di Giacinto Auriti, insomma, oggi camminano con altre gambe. Ma camminano.