sabato 17 settembre 2016

Liquidità UNICREDIT: CONSOB e BANCA D'ITALIA sapevano dal 2015


Roma, 27 marzo 2015

Giuseppe Vita Presidente Unicredit spa
via A. Specchi n.16  
00186 Roma

Maurizio Lauri Presidente Collegio Sindacale
Unicredit spa
Piazza Gae Aulenti n.3
20154 Milano

e p.c. Ignazio Visco Governatore Banca D’Italia
via Nazionale n.91
00184 Roma

e p.c. Giuseppe Vegas Presidente Consob
via G.B. Martini n.3
00195 Roma


Oggetto: in merito alle osservazioni e richieste anche ai sensi dell’art. 2408 c.c. per la liquidità generata da Unicredit e non contabilizzata negli atti societari.


Signor Presidente del Consiglio di Amministrazione,
Signor Presidente del Collegio Sindacale,

in merito a pregresse comunicazioni gli istanti Carlo Sibilia, Marco Saba ed Elman Rosania reiterano tutto quanto da loro richiesto in precedenza, soprattutto con le brevi considerazioni svolte sulle trimestrali dell’esercizio 2014, il cui bilancio è stato approvato il recente 12.03.2015 dal Consiglio di Amministrazione di Unicredit e verrà discusso alla prossima assemblea dei soci Unicredit del 13.05.2015.
La questione in oggetto afferisce alla importante vicenda della nuova liquidità che l’Istituto di credito genera attraverso il meccanismo di erogazione di prestiti alla clientela e contemporanea erogazione delle relative somme mediante depositi bancari.
Nelle trimestrali dell’esercizio 2014 e nel bilancio 2014 varato il 12.03.2015 dal Consiglio di Amministrazione di Unicredit non risulta correttamente contabilizzata tale liquidità creata dalla banca e utilizzata preminentemente per impieghi e prestiti alla clientela.
Si constata che questo denaro creato, impiegato per effettuare prestiti alla clientela, non è stato contabilizzato nelle attività bancarie all’atto della sua creazione, rendendo per tale ragione incompatibile l’iscrizione degli impieghi verso clienti tra le voci dell’attivo di bilancio rispetto ai principi di contabilità IAS/IFRS.
A ben vedere, si tratta di una liquidità effettiva ovvero di moneta legale dal momento che la stessa, una volta erogata a beneficio dei clienti sotto forma di prestiti, va ad alimentare i depositi bancari che la Banca Centrale Europea (ECB) annovera all’interno dell’aggregato “M1” come componente dell’offerta di moneta.
Sul punto è utile richiamare le indicazioni del FASB (l’organismo che gestisce il Financial Accounting Standard), per il quale al momento dell’erogazione di un prestito la banca deve accreditare le somme nel conto di deposito acceso a favore del cliente attraverso un pagamento in “cash”.
Peraltro in base alla definizione ufficiale di “asset” riportata negli IFRS, un’attività è definita come una risorsa controllata da una entità come risultato di “eventi passati” e dalla quale la stessa può aspettarsi benefici economici futuri.
Risulta pertanto evidente che in assenza della preventiva contabilizzazione della massa monetaria creata dalla banca il bilancio d’esercizio non risulta conforme a quei principi internazionali sanciti dagli IAS/IFRS ai quali la nota al bilancio dichiara di fare riferimento.
E quella parte di impieghi e prestiti alla clientela che non deriva direttamente dall’utilizzo di moneta raccolta tramite depositi o disponibilità di liquidità precedentemente pervenuti alla banca (e non da quest’ultima indotti tramite altre operazioni di prestito) non può che derivare da nuova liquidità, creata appositamente dalla banca proprio all’atto dell’erogazione del prestito.
Affinché il credito verso clientela possa dunque correttamente essere contabilizzato come un componente delle attività della banca è necessario procedere alla preventiva contabilizzazione della nuova liquidità creata, che ha consentito alla stessa banca di erogare il prestito.
Il corretto trattamento di questa operazione richiede dunque l’iscrizione di una voce di cassa e disponibilità liquide a fronte di una sopravvenienza attiva da riportare come componente positiva del reddito d’esercizio.
Va da sé che il citato denaro creato, una volta inserito negli assets dei bilanci del Gruppo, potrà produrre - al netto delle tasse - significativi benefici ed utilità a tutto l’azionariato societario.
Nel ringraziare nuovamente per l’attenzione, si inviano i migliori saluti.


Carlo Sibilia - Marco Saba - Elman Rosania

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