venerdì 30 dicembre 2011

Marra su Barnard e la così detta «moderm money theory»


L'avv. Alfonso Luigi Marra circa Barnard e la così detta «moderm money theory»

Quello che innanzitutto manca, a tacer d'altro, è proprio la 'theory', descritta solo attraverso un profluvio di esemplificazioni tanto confuse quanto insufficienti a rapportarla alle fonti, visto che, in più di un secolo, è stata oggetto di varie formulazioni, e non è dato capire qual è la 'versione' o gli aspetti di essa che si intendono oggi proporre o riproporre.
Viene cioè annunziato da Paolo Barnard, per poter apprendere di cosa si tratti, un evento al quale si può partecipare solo ascoltando, ma non si vede perché non si provveda nel mentre a scrivere un articolo di chiarimento, anziché presentare la 'theory' come fosse un oggetto misterioso.
Lo scrivo perché ricevo da tempo sollecitazioni, in relazione a Barnard, a 'unire le forze', sicché sento infine l'esigenza di chiarire che non posso farlo perché ritengo a-tecnica, confusa e in molti punti errata la sua analisi, oltre a non condividerne né l'antieuropeismo né l'auspicio del ritorno alla lira, perché, quanto all'Europa, va solo risolto il problema che il Parlamento europeo non ha il potere di promulgare le leggi che vota e che i deputati non hanno il potere di iniziativa legislativa; e, quanto all'Euro, il problema è che vanno nazionalizzate le banche, centrali e non, compresa ovviamente la BCE.

Quanto, più in dettaglio, alla 'theory', credo che la riproposizione – alle soglie del 2012 e dopo tutto quanto si è detto del signoraggio primario e secondario – di una teoria basata sulla privatezza delle banche centrali e non, ha di 'moderno' solo l'inesauribilità delle forme dietro le quali un sistema è capace di trincerarsi – magari facendo confusione – pur di non andare verso un vero cambiamento: un cambiamento basato cioè sulla confisca penale e sulla nazionalizzazione delle banche sia centrali che di credito, in quanto entrambe produttrici di denaro dal nulla: funzione che può competere solo allo Stato.
Stato che, in virtù del fenomeno dell'inveramento (che – mi scuso per l'immodestia, visto che l'ho definito io – ma è indispensabile per capire la questione monetaria, e di sicuro non è stato capito da nessuno dei sostenitori della 'theory'), può produrre tutto il denaro che occorre senza causare svalutazione.
Svalutazione che si vede relativamente poco perché è assorbita dalla continua diminuzione dei costi causata dall'altrettanto continua semplificazione dei processi produttivi e distributivi. (Rinvio per il resto al documento sul signoraggio primario e secondario di cui a www.marra.it).
Il mio caro amico Salvatore Tamburro, giovane economista serio e refrattario alle suggestioni cervellotiche che affascinano i meno competenti, ha fornito i dettagli dell'erroneità della 'teory', oltretutto per nulla 'modern', risalendo la sua prima formulazione al 1895.
Alfonso Luigi Marra

5 commenti:

  1. Abbiamo capito tutto come al solito, grazie Signor Marra per le sue esplicative.

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  2. Vorrei aggiungere, se Marra me lo consente, che molti siti stanno spingendo verso tale teoria.
    Alla mia richiesta di chiarimento,in tali siti" ovvero alla semplicissima richiesta di sapere se "tale teoria MMT" avesse come principale punto fondante il ripristino della sovranità monetaria, bene dopo svariate e persistenti richieste, si è avuta delle lacunosissime conferme... fate un po voi, io non ci penso nemmeno.
    Saluti.
    Orazio

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  3. Interessante, soprattutto il fenomeno descritto dell'inveramento. Ciò che invece non gradisco è l'orientamento verso quella perdita di sovranità nazionale che lei in questo articolo sembra auspicare.

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  4. Si intanto ci stanno sfracellando!

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  5. Ho capito più sulla MMT dalle obiezioni del On. Marra che dalle spiegazioni dei suoi teorici. Da tempo sto cercando chiarimenti chiedendo agli "importatori" della MMT un testo o un video in Italiano che rappresenti alla "gente comune" i loro concetti e soluzioni con termini comprensibili a tutti. Nonostante io ribadisca ogni volta che una capillare diffusione delle idee è necessaria per vincere la dilagante ignoranza delle genti indotta dai mezzi di comunicazione di massa, non sono ancora riuscito ad ottenere null'altro che un invito a pagarmi il posto da spettatore ad un summit dove dei professori stranieri esporranno le loro tesi (chissà come tradotte) usando la loro terminologia incomprensibile.

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