mercoledì 14 giugno 2017

UBI: SI ALLARGA l’INCHIESTA PENALE SULLA GESTIONE FRAUDOLENTA


UBI: SI ALLARGA l’INCHIESTA PENALE SULLA GESTIONE 

FRAUDOLENTA DEL CREDITO. PERCHE’ BANKITALIA HA REGALATO 3 

BANCHE PER 1 EURO AD UBI BANCA?

(OPi – 12.6.2017) Mentre Bankitalia dormiva sonni tranquilli sulla gestione fraudolenta del credito e del risparmio di Banca UBI, alla quale l’ossequioso governatore Ignazio Visco ha addirittura regalato, per la somma di 1 euro, ben 3 delle 4 banche in risoluzione (Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti) come premio fedeltà, si allargano le inchieste della magistratura per vederci più chiaro su operazioni illegittime, stavolta di riciclaggio internazionale, come segnalato dalle denunce di Adusbef e dell’associazione piccoli azionisti di Giorgio Jannone.
Dopo le denunce e gli esposti di Adusbef (fine 2012), dei 5 consiglieri di minoranza (luglio 2013) e del presidente dei piccoli azionisti di Ubi Giorgio Jannone, la Procura di Bergamo ha attivato una robusta inchiesta riguardante 39 soggetti più Ubi stessa a carico di banchieri come Emilio Zanetti, Andrea Moltrasio, Giampiero Pesenti, Giovanni Bazoli e la figlia Francesca, l’ad di Ubi Victor Massiah ed il vicepresidente Mario Cera, la procura di Brescia ha aperto un ulteriore filone per riciclaggio.
Roberto Peroni già responsabile dell’ufficio antiriciclaggio, finanziamento al terrorismo, segnalazioni sospette e indagini penali di Ubi, denunciò operazioni sospette, movimentazioni milionarie con società già finite nei guai, rimpatri di ingentissime quantità di denaro su conti scudati, con nomi e cognomi dei vertici Ubi, raccolte in una decina di cartelle (su quasi 50 mila pagine della maxi inchiesta Ubi) messe a verbale dai Carabinieri a cui si rivolse a fine maggio 2014.
La Guardia di Finanza su mandato della Procura di Brescia, ha acquisito e sequestrato tutta la documentazione informatica e cartacea utile alle indagini, dove ci sarebbero segnalazioni di operazioni sospette in materia di antiriciclaggio ed agli obblighi di adeguata verifica della clientela su un correntista che avrebbe fatto rientrare ingenti capitali dall’estero, in particolare una ferriera di Brescia riconducibile all’ex presidente del consiglio di gestione Ubi, utilizzando la succursale Ubi in Lussemburgo, la Ubi Banca International.
Di fronte a questi ulteriori elementi, messi nero su bianco negli esposti denunce di Adusbef e piccoli azionisti Ubi, è doveroso chiedere – afferma Elio Lannutti - cosa abbia fatto l’ufficio di vigilanza di Bankitalia in merito alla gestione fraudolenta del credito e del risparmio di questi signori, e quale compito abbia svolto l’Unità di Informazione Finanziaria per l'Italia (UIF), per prevenire fenomeni di riciclaggio, come quelli denunciati da Roberto Peroni e forse imboscati, per non disturbare gli affari dei ‘banchieri amici’.

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